La Milano-Meda non chiude: "La strada è sicura"

I quattro ponti malati restano osservati speciali, via alle prove materiche e poi a quelle di carico

La Milano-Meda

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Monza, 4 settembre 2018  - Nessuna chiusura della superstrada. I ponti malati della Milano-Meda resteranno sotto stretta osservazione e saranno sottoposti a un programma di interventi di consolidamento finanziato dalla Regione con 1 milione e mezzo di euro, ma al momento non sono emerse novità che giustifichino provvedimenti drastici. È quanto è emerso ieri durante un incontro fra il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi, il presidente della Provincia di Monza e Brianza Roberto Invernizzi e i vertici di Infrastrutture Lombarde, cui è seguito nel pomeriggio anche un momento di verifica con i tecnici di tutte le parti coinvolte alla presenza dell’ingegner Giuseppe Giunta, il primo a lanciare l’allarme in Brianza e a fissare il termine del 31 agosto. Nell’incontro sono stati confermati gli esiti dell’ultima relazione tecnica, datata 29 agosto e realizzata dalla società di engineering Akron per conto della Provincia ha avuto la meglio sulle perplessità di Infrastrutture Lombarde, il braccio operativo della Regione, che ancora venerdì scorso ribadiva la necessità di chiudere al traffico (circa centomila veicoli al giorno) i quattro ponti a rischio: il 14 a Cesano Maderno (via San Benedetto); il 12 a Binzago all’altezza di via Manzoni; il 10 a Bovisio Masciago (via Maestri del Lavoro); infine lo svincolo 26 di Meda.

«Alla luce di questa documentazione possiamo dire che la strada è sicura», ha ribadito il presidente Roberto Invernizzi. Si va avanti dunque con le verifiche, ma ad oggi nessuna chiusura. Sotto la lente quattro ponti su un totale di nove, tenuti sotto controllo da un paio d’anni. Uno di questi, il numero 10, utilizzato da una sola utenza agricola, è chiuso ormai da mesi, mentre sul 12 è vietato il transito dei mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate. Gli altri restano osservati speciali. «Per gli impalcati ad oggi analizzati (prioritari secondo le precedenti ispezioni e analisi partite fin dal novembre 2016, ndr) nei limiti di significatività di un’ispezione visiva, non sono stati rilevati difetti di rilevanza tale da dichiarare l’inagibilità dei ponti e la necessità di immediata chiusura», si legge nella relazione firmata la scorsa settimana dagli ingegneri di Akron.

«Inoltre, per ciascun manufatto, non sono stati riscontrati incrementi dell’indice di difettosità, parametro con il quale viene definito lo stato di salute e conservazione di una struttura – continuano i tecnici –. Ciò significa che i fenomeni di degrado già ispezionati non hanno subito evoluzione, né sono comparse ulteriori evidenze di degrado». Non solo: si parla di una «riduzione di difettosità» per l’impalcato 12 (il cavalcavia di via Alessandro Manzoni di Binzago), dovuta all’intervento pilota di ripristino delle superfici ammalorate, eseguito nell’estate dell’anno scorso dalla Provincia nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria della SP35.

Per il resto, dicono i tecnici, «gli indici di difettosità ricavati dalle ispezioni visive di luglio-agosto» sono «sostanzialmente equiparabili agli indici di difettosità ricavati dalle ispezioni visive primarie (novembre 2016): ciò significa che non si è verificato un aggravio dei difetti riscontrati durante l’ispezione visiva primaria e, oltretutto, non sono comparsi dei nuovi difetti».

Quindi, conclude la relazione tecnica consegnata alla Provincia, «al momento permangono le attuali condizioni di utilizzo con le eventuali limitazioni già prescritte, senza necessità di introduzione di ulteriori provvedimenti limitativi. Al proposito – aggiungono i tecnici di Akron – riteniamo necessario un sollecito alla necessità di fare rispettare le limitazioni ai carichi transitabili e una maggior sensibilizzazione degli utenti al rispetto di tali restrizioni con un’idonea segnaletica stradale». La relazione suggerisce poi il piano di lavoro da qui al gennaio 2019, quando scadranno le dichiarazioni di transitabilità emesse nei mesi scorsi dalla società 4EMME. Anzitutto «l’avvio delle attività di rinforzo strutturale previste nel progetto esecutivo», e la ripetizione delle prove di carico statico, oltre a nuove forme di monitoraggio con particolare attenzione al sottovia San Benedetto a Cesano, dove sono presenti alcune travi danneggiate da un incidente del passato. Le ispezioni visive sono terminate, da oggi partono le prove materiche e a seguire le prove di carico secondo un calendario già definito. «I tecnici hanno chiarito che si può transitare sui ponti, anche se questo non esclude che le opere di manutenzione straordinaria siano urgenti ed indifferibili», conclude l’assessora Claudia Terzi.