Monza, il sindaco-capotreno: "La metropolitana non si ferma"

Altri due anni di ritardo, ostacoli urbanistici e aumento dei costi. Ma Paolo Pilotto assicura che le criticità saranno risolte e accelera sui tempi

Paolo Pilotto, sindaco di Monza

Paolo Pilotto, sindaco di Monza

Monza - La tabella di marcia della metropolitana diretta a Monza ha bisogno di un aggiornamento ma, assicura il sindaco Paolo Pilotto, il treno non si è mai fermato. In municipio a Monza non è stata una sorpresa la comunicazione diffusa giovedì dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini della richiesta del Comune di Milano, ente capofila per il prolungamento della M5, di avere 2 anni di proroga per arrivare alla firma dell’Ogv, l’Obbligazione giuridicamente vincolante per la realizzazione dell’intervento e necessaria per ottenere i 900 milioni di contributo del governo su 1,265 miliardi di valore complessivo dell’opera.

Un passaggio cruciale nel percorso della M5 verso Monza iniziato con la convenzione stipulata nel 2019 tra tutti gli enti coinvolti, il punto di non ritorno dopo il quale si passa alle fasi esecutive di appalto e cantiere dell’opera che Milano ha ora ammesso di non essere in grado di superare entro la scadenza fissata di fine 2022. Chiede di spostare al 31 dicembre 2024 la firma dell’Ogv a causa di una serie di criticità emerse nella stesura del progetto definitivo, un lavoro affidato dal 2019 alla sua partecipata MM spa che si sarebbe dovuto concludere entro 2 anni. Criticità conosciute anche a Monza con l’ultimo aggiornamento a riguardo inviato dai tecnici milanesi in municipio datato 22 marzo "in cui viene fatta la sintesi dell’iter tecnico-amministrativo svolto dalla convenzione del 2019 – spiega il sindaco Pilotto –. Vengono quindi presentate molte criticità risolte nel progetto, come alcune causate da modifiche richieste negli ultimi anni o da interferenze trovare nei sottoservizi come per esempio l’acquedotto a Cinisello, e poi le criticità ancora aperte".

Tra queste ci sono quattro questioni irrisolte che riguardano il tratto delle 7 fermate urbane a Monza, sulle 11 complessive dei 12,8 chilometri che da Bignami passano anche da Cinisello e dal nodo con la M1 di Bettola. Una è il capolinea al Polo Istituzionale dove sono in corso le verifiche sul tratto finale dei binari che consenta le manovre dei treni e dove, rispetto alla convenzione del 2019, è stata fatta la modifica per realizzare un parcheggio interrato di interscambio da 1.500 posti rispetto ai 400 inizialmente previsti. Un’altra questione da risolvere riguarda i collegamenti e attraversamenti sia interrati sia di superficie tra la futura fermata della M5 in corso Milano con la stazione ferroviaria, mentre l’altro nodo da sciogliere riguarda la stazione Parco-Villa Reale per cui è emerso che, per questioni tecniche di cantierizzazione, non può essere realizzata lungo viale Brianza e va quindi collocata all’interno del Parco, in prossimità del parcheggio: uno spostamento dentro un’area vincolata che richiede di eseguire la procedura di Valutazione di impatto ambientale.

Inoltre è ancora aperta la questione sull’occupazione delle aree nel nodo di Bettola per il futuro deposito della M5 su 13 ettari di campi a Casignolo. "Rispetto alla co nvenzione del 2019 ci sono modifiche rilevanti, come per esempio quella di una stazione nel Parco in area protetta – aggiunge Pilotto – e la comunicazione di Milano al Ministero è di tipo tecnico rispetto a queste questioni, a cui si aggiunge anche la necessità di rivedere i costi dopo i rincari dell’ultimo periodo delle materie edili. Alla richiesta di proroga sarà data una risposta tecnica e non è detto che comporti 2 anni in più".

Mentre anche rispetto alla questione di revisione del piano economico dell’opera il sindaco non vede un ostacolo: "Il Ministero chiede di modificare la convenzione perché bisogna rivedere le entità dei valori aggiornando i prezzi oggi al rialzo – commenta Pilotto – ma in futuro ci potrà essere un calo e si rivedranno al ribasso". In ogni caso Pilotto intende rassicurare che "Monza è sempre stata presente. Fin dall’avvio con il sindaco Scanagatti, poi con la prosecuzione del sindaco Allevi e ora con la mia amministrazione che, da quando si è insediata la scorsa estate, ha incontri e colloqui costanti sulle questioni che riguardano la metropolitana".

Non è ancora fissato un incontro tra tutti gli enti coinvolti per avere un aggiornamento ufficiale sui futuri tempi necessari al prolungamento della M5, nel 2019 indicati in 8 anni complessivi con inaugurazione nel 2027, ma "se ne discuterà presto – dice Pilotto –. Prima però va conclusa la verifica tecnica, con il Ministero che darà risposta alla richiesta di proroga avanzata da Milano, e poi si darà una nuova data aggiornata per la realizzazione dell’opera".