Metro 5, beffa di Natale: altri 2 anni di attesa per l’accordo. A Monza? Dopo il 2030

Ostacoli nel progetto definitivo per le fermate della Villa Reale e del Polo istituzionale: aumento dei costi e conti da rifare Palazzo Marino vuole una proroga dal Governo che deve decidere Il ministro Salvini in Parlamento: convenzione da modificare

I lavori per la nuova metro

I lavori per la nuova metro

Almeno altri due anni di ritardo e biglietto più caro per la metropolitana diretta a Monza, e ormai è saltato il programma avviato nel 2019 per prolungare la M5 verso nord con la promessa di far arrivare il primo treno nel capoluogo brianzolo nel 2027 con una spesa di 1,265 miliardi di euro. Un calendario da riscrivere e un conto da rifare dopo che a metà novembre il Comune di Milano, l’ente capofila dell’opera, ha comunicato al ministero delle Infrastrutture di non essere in grado di rispettare la scadenza fissata per fine anno per la stipula dell’Ogv, l’"obbligazione giuridicamente vincolante" per la realizzazione dell’intervento e necessaria per ottenere i 900 milioni di contributo del governo.

Milano ha chiesto una proroga di 2 anni, fino al 31 dicembre 2024, per la firma dell’Ogv, ed è una richiesta a cui ha dato risposta ieri il ministro Matteo Salvini durante il question time al Senato su interrogazione del senatore monzese della Lega Massimiliano Romeo: "Al Ministero stiamo valutando la predetta richiesta di proroga dei termini per l’assunzione dell’Ogv – ha detto Salvini –, cui dovrà necessariamente seguire la modifica della Convenzione sottoscritta".

È il punto del non ritorno per la Convenzione del novembre 2019 con cui venivano indicati in 8 anni i tempi per progettare, appaltare e realizzare il prolungamento di 12,8 chilometri della M5 oltre Bignami, passando per l’interscambio con la M1 a Bettola e realizzando 7 fermate urbane a Monza, e per la copertura dei costi, con 900 milioni stanziati dallo Stato, 283 milioni di Regione Lombardia, 45 milioni divisi tra i comuni di Monza (27,5 milioni), Cinisello Balsamo (13 milioni) e Sesto San Giovanni (4,5 milioni), e 37 milioni del comune di Milano. Salvini ha riferito che la proroga chiesta da Milano è stata determinata da una serie di criticità emerse durante la redazione del progetto definitivo, un documento che doveva essere pronto in 2 anni.

Il progetto è in ritardo per problemi emersi tra i vari enti coinvolti nella definizione esatta del capolinea nell’area del Polo Istituzionale di Monza, per questioni urbanistiche e anche per la procedura di Valutazione di impatto ambientale necessaria per la futura stazione Parco - Villa Reale all’interno di un’area naturale protetta: tutte criticità che hanno determinato l’avvio della procedura di Paur (Provvedimento autorizzativo unico regionale in capo a Regione Lombardia) che si dovrebbe concludere entro luglio 2023. Inoltre, a causa del notevole aumento dei prezzi dei materiali, Salvini ha comunicato che il Comune di Milano sta procedendo all’adeguamento del valore economico dell’intervento e all’individuazione delle ulteriori risorse necessarie.

«È indispensabile accelerare sulla realizzazione della M5 verso Monza – ha detto il senatore Romeo –. Il ministro Salvini ha assicurato che verranno finalmente verificate le condizioni per garantire che le amministrazioni responsabili del progetto si adoperino per rispettare le tempistiche di realizzazione, in primis il Comune di Milano che ha formulato istanza di proroga di due anni. Sono rallentamenti e ritardi che ovviamente penalizzano il territorio. Accogliamo quindi con sollievo le rassicurazioni espresse dal ministro".