Meno Covid: in corsia si pensa alla normalità

Nei reparti dedicati al virus i pazienti sono scesi a 118, di cui 15 in terapia intensiva. Riprende l’attività ordinaria ridotta dall’emergenza

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di Marco Galvani

Continuano a calare i ricoveri e anche il numero dei posti letto in rianimazione. Ad oggi sono scesi a 118 i pazienti nei reparti Covid dell’ospedale San Gerardo di Monza, di cui 15 in terapia intensiva. Una situazione che ha permesso di ridurre a 140 i letti Covid su un totale di 600 a disposizione.

Resta, invece, alta l’affluenza al pronto soccorso anche se è in diminuzione la percentuale di persone che vengono accompagnate per problemi legati al Covid: "Negli ultimi sette giorni gli accessi al nostro pronto soccorso sono stati 1.412, di cui 92 per Covid. E di questi ultimi, 33 hanno avuto necessità di essere ricoverati", spiega il direttore generale dell’Asst Monza, Mario Alparone (nella foto). Che, progressivamente, ha potuto riprendere quella parte di attività ordinaria che inevitabilmente l’emergenza sanitaria aveva imposto di sospendere. "Al momento sono attive 13 sale chirurgiche elettive su 22 oltre a quelle per l’urgenza - fa il punto Alparone -. L’attività ambulatoriale di classe U e B non è mai stata interrotta, mentre quella di classe D e P è ridotta soltanto per alcune attività tra il 30 e il 50%. Per i ricoveri, invece, nessuna attività è stata sospesa, c’è stata solamente una parziale riduzione. In ogni caso, sono sempre garantiti i ricoveri urgenti e in priorità A e B". Attività ospedaliera che si aggiunge all’impegno dei medici e degli infermieri sul fronte della campagna di vaccinazione di massa.

Completata "con una percentuale di adesione molto alta" la vaccinazione del personale sanitario in servizio nei reparti e negli ambulatori del San Gerardo, l’Asst Monza – insieme con l’Asst Brianza e le strutture sanitarie del privato accreditato (Policlinico di Monza e Istituti Clinici Zucchi – ad oggi ha raggiunto il 33,22% della popolazione target (749.170 persone residenti in provincia) con la prima dose (corrispondenti a 248.855 inoculazioni). Le seconde dosi somministrate, invece, sono arrivate a quota 91.283.

Tra i Comuni, se il più virtuoso come numero di prime dosi rispetto alla popolazione resta il comune di Vedano al Lambro (oltre il 40%), Monza è leggermente sopra la media provinciale con la somministrazione di 38.816 prime iniezioni, ovvero il 36,19% di una popolazione target di 107.263 persone. Le seconde dosi nel capoluogo della Brianza sono invece arrivate a 15.670. Parallelamente, l’Asst Monza sta comunque portando avanti il progetto di trasformazione in Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico (Irccs) che vede coinvolte anche l’università Bicocca e la Fondazione Monza Brianza per il bambino e la sua mamma. Nonostante la pandemia, "le attività con il Ministero proseguono". Nell’ultimo colloquio a inizio marzo da Roma hanno confermato la qualità dell’impostazione clinica e la solidità dei valori di ricerca: un portafoglio di oltre 500 attività di sperimentazioni e 16 milioni di euro tra contributi e finanziamenti. I prossimi passi prevedono la costituzione di una commissione da parte del Ministero che, in una serie di sopralluoghi, andrà a verificare sul campo al San Gerardo la documentazione ricevuta e che riguarda le malattie rare e l’oncologia. Dall’altra parte si sta lavorando per creare una fondazione di diritto pubblico all’interno della quale dovranno trovare spazio giuridico sia il San Gerardo sia la Fondazione Mbbm.