Monza - Tra Monza e Brianza ben 17.168 cittadini sopra i 14 anni non hanno il medico di famiglia, su una popolazione di 751.567 residenti adulti. Il fabbisogno generale sarebbe di 578 medici per la copertura di tutti gli assistiti, ma al momento ci sono in servizio solo 455 titolari. Ne mancano 123 titolari, perciò 54 professionisti con incarico provvisorio stanno sopperendo parzialmente alla carenza, altri 69 sono da reperire. Lo ha spiegato il direttore generale di Ats Brianza Carmelo Scarcella, facendo il punto sulla situazione delle risposte, sia pur parziali, messe in atto in questi mesi. Il problema è stato generato da 5 anni a questa parte, dal pensionamento della coorte più numerosa di medici, i laureati a fine anni ‘70, quando si ebbe un vero e proprio boom di iscrizioni alla facoltà di Medicina. Da allora il Ministero dell’Istruzione e ricerca scientifica ha ridotto le borse di studio per le scuole di specialità post laurea e molti giovani medici si sono trasferiti all’estero allettati da stipendi e condizioni di lavoro migliori. I pazienti senza medico di Medicina generale, osserva il dirigente, sarebbero ben 30mila in Brianza se non fosse che ben 121 colleghi hanno accettato di ampliare il parco assistiti dal massimale standard di 1500 pazienti fino a 1750 o addirittura 2000. Si tratta di cifre incredibili se si pensa alla difficoltà di gestione di una popolazione in costante invecchiamento, con tanti pazienti fragili, cronici e pluripatologia, complicati dagli strascichi del “long Covid“. I pazienti senza medico sarebbero destinati a crescere fino a 41 mila unità a partire dall’inizio del 2023 a causa dei nuovi pensionamenti incombenti. "Per questo – spiega Scarcella – abbamo chiesto ai titolari di aumentare i pazienti, ma soprattutto abbiamo attivato 8 nuovi ambulatori per la continuità assistenziale, chiedendo aiuto ad Asst Brianza e ai Comuni". Si ...
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