Mancano i medici di base: scoppia il caso estate

Tra Monza, Brianza e Lecco sono scoperte 70 zone su un totale di 700 Scoraggia il lavoro tra hub vaccinali e studio, introvabili i sostituti per le ferie

Marco Grendele, rappresentante sindacale Fimmg

Marco Grendele, rappresentante sindacale Fimmg

Monza - Medici di famiglia sempre più rari, e in estate, quando anche il dottore va in vacanza, il problema diventa esplosivo. Se il 50% si salva con sostituzioni interne allo studio, gli altri si devono arrangiare. "Tra Monza Brianza e Lecco - spiega il dottor Marco Grendele, rappresentante sindacale Fimmg - su 700 medici, ci sono 70 zone scoperte, per altrettanti professionisti. Su 108 posti in graduatoria a marzo ne sono stati coperti 38. Solo a Monza sono 8 i posti scoperti". Molti medici di medicina generale (Mmg) entrarono in servizio nei primi anni ‘80, freschi di laurea e quindi stanno raggiungendo o superando la soglia dei 68 anni in cui è possibile ritirarsi a riposo o stanno raggiungendo i 70, con l’obbligo di lasciare il posto, ma non ci sono i sostituti, a causa di politiche nazionali tendenti alla riduzione dei medici di famiglia. "Molti colleghi - dice Grendele - vanno in pensione appena possono, esasperati dal crescente carico burocratico, dalle corse tra hub vaccinali e ambulatori, con carichi orari fino a 12 ore". Per le sostituzioni estive il problema si risolve con la medicina di rete o di gruppo: colleghi di diversi studi che si passano i rispettivi data base di pazienti, alternandosi in servizio o pool di colleghi che condividono il medesimo studio.

Il problema esplode nei casi di pensionamento. "Negli ultimi 20 anni - ricorda il dottor Davide Fabbrica, rappresentante dello Snami - la programmazione del corso per medici di medicina generale è stata sottoproporzionata, non tenendo conto del rispetto dei fisiologici pensionamenti in arrivo. Per tamponare la necessità il Decreto Calabria ha permesso a chi sta facendo il corso triennale per Mmg di iniziare sul territorio con 650 pazienti, rispetto al massimale di 1500, il che permette a malapena di coprire i costi". Le sostituzioni non sono molto appetibili per i giovani, che preferiscono accettare incarichi in case di cura e case di riposo. Ultima spiaggia: vengono richiamati in servizio medici in pensione, fino a che non si trovi uno specializzando o un nuovo professionista. "Noi siamo liberi professionisti - ricorda Grendele - per contratto non abbiamo ferie, né malattia né trattamento di fine rapporto. Tocca a noi trovare i nostri sostituti e pagarli. Perciò ci organizziamo nel gruppo. In tempo di Covid, la giornata-tipo del medico di base è scandita dall’impegno tra hub vaccinali e studio. "In un mese in 5 medici nell’hub di Carate 12 ore al giorno, 7 giorni su 7 - dice Fabbrica - abbiamo vaccinato 22mila persone. Finito il turno lì, via in ambulatorio". "Il corso triennale di formazione fu introdotto negli anni ‘90, quando eravamo tanti rispetto al fabbisogno. Oggi è un blocco che andrebbe tolto – osserva il dottor Grendele – permettendo di esercitare come Mmg subito dopo la laurea, come un tempo".