Mavilla: "Il Seregno? Una grande opportunità"

Il nuovo direttore sportivo si è subito ambientato: "Con il presidente Davide Erba c’è stato un feeling immediato, è bastato poco per accordarsi"

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"Ci sono nomi che scottano". Lo ha detto pochi giorni fa il presidente Davide Erba ad una precisa domanda sul mercato in entrata del Seregno a margine dell’annuncio di Arnaldo Franzini sulla panchina azzurra. Il compito di convincere i giocatori messi nel mirino dalla società toccherà a Matteo Mavilla (nella foto), il nuovo direttore sportivo del Seregno che ha un passato, piuttosto lontano, da calciatore proprio al Ferruccio.

Ora, allo stadio, ci rientra in maniche di camicia per tentare l’assalto alla serie C. Erba lo aveva definito una ventina di giorni fa "giovane e ambizioso" ritenendolo il profilo giusto dopo la bella esperienza a Legnano. Detto fatto. Ma Mavilla cosa dice di questo suo ritorno in Brianza con un nuovo ruolo di responsabilità? "Dico che non mi poteva capitare di meglio dopo l’addio con i lilla. Ho intrapreso la carriera da poco, faccio il direttore sportivo da un paio di anni e questa è subito una grandissima opportunità. Penso sia il massimo per me. Con il Presidente c’è stato subito feeling, è bastato poco per accordarsi. È una persona ambiziosa in una piazza ambiziosa e a me le sfide piacciono. Gli ho detto subito sì…".

Prima mossa scegliere l’allenatore. Si erano fatti tanti nomi, non quello di Franzini. Nessuno avrebbe scommesso un euro che scendesse in serie D dopo i quattro anni di C a Piacenza. E invece… "È stata una trattativa molto rapida e condotta sotto traccia come piace fare a me, ma anche frutto di una scelta ben ponderata. Franzini, come me, è rimasto immediatamente colpito dalle ambizioni che ha questa società". Ma adesso viene il bello per Mavilla, costruire una squadra da primato perché se chiami in panchina un tecnico del calibro del 52enne piacentino allora devi mettergli a disposizione un organico all’altezza della fama.

"L’obiettivo è quello, l’ambizione c’è ma è anche vero che le belle parole debbano sposarsi con una gestione lineare per tutto l’anno, sia nei momenti belli che in quelli brutti. Perché la strada da fare è tanta".