ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Mauri Bus, una sfida lunga cent’anni

Dalle motocarrozzette del 1921 a oggi, l’azienda è nota per il sacrificio di papà Ambrogio contro Tangentopoli

di Alessandro Crisafulli

Un grande, storico, traguardo. Il Centenario. Che vuole essere, però, solo un nuovo trampolino di lancio verso il futuro. Segnato da una novità interna nell’assetto aziendale, non senza qualche frizione. Momento molto importante e delicato per la Mauri Bus System, azienda nota e prestigiosa di Desio, cresciuta nel segno di Ambrogio Mauri, l’imprenditore che il 21 aprile del 1997, con un gesto di protesta scioccante uscì di scena, scendendo "dal treno della vita". Con un testamento morale quanto mai eloquente ("...Peccato che io non credo più in questo paese, dove, corruzione e prepotenze imperversano sempre...") in pieno periodo di Tangentopoli.

Arrivata alla terza generazione, la solida realtà a conduzione famigliare attiva nel settore della produzione e della commercializzazione di autobus, vede un passaggio di consegne: Umberto Mauri ha rilevato il controllo totale del capitale sociale, acquisendo il restante 49% delle quote dal fratello Carlo Mauri. Sarà lui a capitanare il percorso di sviluppo già avviato negli anni scorsi anche per il secondo secolo di vita dell’azienda. Mantenendone intatta la vocazione all’innovazione, è stato avviato il processo di ristrutturazione del business, focalizzatosi sulla commercializzazione dei bus. In particolare di veicoli speciali e su misura, un piano che si è valorizzato maggiormente dal 2010, quando Mauri Bus System è diventata distributore per l’Italia della turca Otokar, tra i leader europei nella produzione di autobus, di cui tuttora gestisce la commercializzazione e assistenza. Attualmente, i principali clienti sono le aziende di trasporto pubblico locale, a cui consegna gran parte dei circa 70 autobus venduti ogni anno. "Siamo determinati nel portare avanti il percorso di sviluppo dell’azienda, da sempre attento alle dinamiche di mercato, per essere pronti a valorizzare i tratti distintivi della nostra azienda nella scia della nostra tradizione centenaria - sottolinea il neo socio unico Umberto Mauri -. Proseguirò con la forte volontà di cogliere ogni opportunità strategica per la crescita aziendale". Crescita che ha visto il fatturato salire a 17 milioni nel 2019. Ma il fratello Carlo, che non ha digerito gli sviluppi, non le manda a dire: "In realtà non ho ceduto le quote aziendali ma sono stato costretto ad uscire dall’ azionariato dell’azienda a seguito di un atto che ha annullato in un colpo solo cento anni di valori aziendali". In un settore dominato da grandi gruppi industriali, la realtà desiana, in ogni caso, si è sempre confermata operatore di riferimento sul mercato italiano del trasporto pubblico e privato e si appresta a celebrare i 100 anni. "Stiamo valutando delle iniziative magari dopo l’estate visto che la pandemia ha frenato tutto", fanno sapere dagli uffici di via Caravaggio. Tutto nacque infatti nel lontano 1921, quando il fondatore iniziò l’attività con strutture artigianali occupandosi della costruzione di motocarrozzette, carrozzerie fuori serie e della riparazione di autovetture. Dai sidecar ai veicoli urbani a pianale ribassato, il processo di crescita è sempre andato di pari passo alla lungimiranza imprenditoriale e all’innovazione.