"Massacrati dal valzer dei magistrati"

Lo sciopero degli avvocati penalisti è l’occasione per alzare il tiro sui problemi locali: carenza di spazi e uomini

Migration

di Stefania Totaro

Oggi e domani anche gli avvocati penalisti del Foro di Monza incrociano le braccia per chiedere che ai cittadini venga garantito un giusto processo e intanto tutti gli organi rappresentativi delle toghe brianzole chiedono di poter denunciare pubblicamente, in un’aula del Tribunale monzese, le sempre più gravi carenze del Palazzo.

Lo sciopero è indetto dall’Unione delle Camere Penali Italiane per denunciare "la compromissione del diritto dell’imputato a essere giudicato dal medesimo giudice che ha raccolto la prova in dibattimento", una procedura che ormai si verifica quotidianamente nelle aule di udienza, dove è consentito omettere la rinnovazione della prova in caso di cambio del giudice. Insieme alle lotte a livello nazionale, gli avvocati brianzoli vogliono continuare a portare avanti con sempre più forza quelle relative ai problemi del Tribunale di Monza.

La Camera penale monzese, presieduta dall’avvocata Noemi Mariani, sta preparando un documento da presentare alla prossima Giunta che uscirà da queste nuove elezioni perché "il Tribunale è un bene anche dei cittadini, non solo di magistrati e avvocati".

E insieme a Ordine degli avvocati, Camera civile e Associazione monzese giovani avvocati ha chiesto alla presidente facente funzioni del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci che venga messa loro a disposizione un’aula nella sede di piazza Garibaldi per discutere delle irrisolte questioni della giustizia monzese. "Per la situazione degli uffici giudiziari monzesi, le croniche difficoltà di mezzi e risorse conoscono oggi ulteriori aggravamenti che si riflettono, inesorabilmente, sui tempi e sulla qualità del servizio offerto alla cittadinanza – puntualizza la presidente Noemi Mariani –. L’architettura giudiziaria al Tribunale di Monza è fatiscente, i giudici continuano ad andarsene, continua a mancare il personale amministrativo e anche il dirigente. A settembre dovrebbero iniziare i lavori per ristrutturare l’ala destra del Palazzo che quindi diventerà inagibile e verranno a mancare alcuni uffici e alcune aule per i processi. Le nuove sedi identificate sono ancora tutte da sistemare e i tempi sono lunghi".

Per tre giudici che se ne sono andati, ne sono arrivati uno all’ufficio gip e uno al dibattimento. Il risultato del continuo turn over di magistrati è il rinvio dei processi.

"Le udienze sono state spostate da luglio a settembre – continua Noemi Mariani –. Quando c’è stato il lockdown anche il Tribunale ha operato al minimo per mesi, poi piano piano siamo ripartiti con i processi e adesso che dovremmo ricominciare a riprendere l’attività a pieno, ci troviamo ancora di fronte a continui rinvii per il trasferimento di giudici".

Per gli avvocati penalisti diventa anche una questione di mancati guadagni a fronte di costi che restano inalterati, con estreme difficoltà che si trovano ad affrontare tutti quei lavoratori che non possono contare sul posto fisso.

Ma è anche il cittadino che da questa situazione viene fortemente penalizzato.

"Quello di Monza è il sesto Tribunale di Italia e non può essere trattato con i piedi – conclude la presidente della Camera penale monzese – invece resta sottodimensionato, con spazi inadeguati e con sempre più carenze e anche la nuova amministrazione comunale dovrà prenderne atto".