Mansell, Alesi e gli amici del Ferrari Club

Nato a Vedano nello storico bar Campana alle porte dell’Autodromo, il sodalizio compie 55 anni: da qui sono passati anche i mitici fratelli Brambilla

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di Marco Galvani

Settembre 1992. Nigel Mansell era campione del mondo da due gran premi. La Ferrari l’aveva lasciata già da una stagione eppure da pilota Williams prima di lasciare Monza decise comunque di andare a trovare gli "amici" del Ferrari Club di Vedano: "Un grande campione, un grande signore", il ricordo di Giovanni Marras, presidente del primo club al mondo nel nome del Cavallino Rampante. Esattamente 55 anni fa. Del resto "qui a Vedano, alle porte dell’autodromo, dove la domenica oltre al suono delle campane il vento ti faceva entrare dalle finestre il rombo dei motori, era inevitabile che nascesse un club per appassionati con l’olfatto ricinato".

E se club doveva essere, "non poteva che essere dedicato alla Ferrari, anzi a Enzo Ferrari, il commendatore famoso in tutto il mondo per le vittorie delle sue rosse vetture". Correva il 1967 e "la fantasia degli sportivi era sollecitata dai duelli fra Ferrari e Ford nel campionato mondiale prototipi – racconta il presidente –. Allora i giornali titolavano ‘Il goniometro contro i computer’ e le vittorie in parata come alle 24 Ore di Daytona non facevano che alimentare l’orgoglio italiano". Così, alla prima occasione, alla 1000 chilometri di Monza, venne battezzato il Ferrari Club Vedano al Lambro "con tanto di bravo striscione giallo e nero, con stemma e scritta". Era "una trovata inusuale per quei tempi tanto da incuriosire la moglie del Drake, Laura, e a testimoni del simpatico debutto arrivarono i piloti Lorenzo Bandini e Mike Parkes". Un manipolo di appassionati che nello storico bar Campana si radunava per parlare di gare e motori e per pianificare le trasferte e seguire le Rosse sui campi di gara. Negli anni sono passati centinaia di soci, hanno stretto amicizia con i più grandi piloti, da Michele Alboreto a Michael Schumacher, da John Gentry a Charles Leclerc, Jean Alesi, Jarno Trulli, Lella Lombardi, Felipe Massa e Scott Russel. Dal bar Campana sono passati anche "i mitici fratelli Brambilla, il Tino e il Vittorio".

Tino nel 1968 ebbe la grande occasione di debuttare con la Ferrari al Gran premio d’Italia – continua Marras –. La settimana che precedette la gara fece perdere ai tifosi intere nottate, trascorse a fantasticare sul grande debutto. Il fratello Vittorio a quei tempi non correva in macchina e forse da quelle indimenticabili discussioni nacque in lui la voglia di provarci ottenendo grandi risultati sportivi. E per noi è motivo d’orgoglio pensare che quel suo debutto fosse stato cullato nel nostro club".

Oggi il bar Campana non esiste più. La nuova sede è in un locale comunale in via Italia con le pareti tappezzate di foto. Dal prossimo weekend si aggiungeranno le immagini dell’Expo Racing Cars, l’evento organizzato per il traguardo dei 55 anni: sabato alle 17 di auto da corsa col ‘pezzo forte’ della Ferrari 312 T5 con cui ha corso Gilles Villeneuve nel 1980. E fino a domenica sera mostra di modellini, diorami e caschi originali dei piloti di F1, e una pista slot per i piccoli.