Brianza SiCura: poco impegno contro mafie e corruzione

I dati di un sondaggio sulle iniziative per l’educazione alla legalità e contro la corruzione

 Con Brianza SiCura 16 Comuni, cittadini e associazioni contro corruzione e mafie

Con Brianza SiCura 16 Comuni, cittadini e associazioni contro corruzione e mafie

Monza, 10 giugno 2019 - Brianza in chiaroscuro nell’impegno per la legalità. Nei Comuni della provincia è solo la metà delle Amministrazioni che organizza iniziative sul tema, e sono soltanto 8 i municipi che hanno un assessorato specifico come segno - anche nei confronti dei propri cittadini - di attenzione e sensibilità verso la trasparenza. Sono poi appena 3 i Comuni che, seppur non obbligati dalla legge, hanno reso pubblici i redditi di sindaco, assessori e consiglieri, sempre come elemento che favorisce il controllo pubblico delle attività amministrative.

È quanto emerge da un sondaggio conoscitivo sulle iniziative per l’educazione alla legalità e contro la corruzione nella provincia di Monza e Brianza realizzato da Brianza SiCura, il coordinamento che raccoglie 16 Comuni del territorio, cittadini e associazioni impegnati nella promozione della legalità e nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata di stampo mafioso.

L’indagine, nella sua versione completa, verrà presentata e discussa con i sindaci brianzoli mercoledì 19 alle 10.30: per farlo è stato scelto un luogo simbolicamente significativo, ossia Casanostra a Giussano, un immobile confiscato alla criminalità organizzata e riaffidato per uso sociale all’associazione Il Mosaico e alla cooperativa Solaris. In quella sede saranno illustrati i risultati del sondaggio conoscitivo e ci sarà la possibilità di visitare Casanostra e scoprirne le attività. L’indagine ha coinvolto i 55 Comuni della provincia, attraverso un questionario inviato a tutti i sindaci: a ciascuno è stato chiesto se sul suo territorio «si organizzano corsi o manifestazioni antimafia», se «nella biblioteca esiste uno «scaffale della legalità» e se «è attivo un indirizzo anonimo per segnalazioni whistleblowing»; se in città si celebra la Giornata in memoria delle vittime di mafia, se ci sono strade intitolate a eroi della lotta alla criminalità organizzata e se il Comune è iscritto ad associazioni per il contrasto della corruzione.

I risultati «restituiscono l’immagine di una Brianza in chiaroscuro – spiegano i responsabili di Brianza SiCura –, dove non mancano le iniziative per educare ai valori della legalità e prevenire la corruzione, ma anche dove la consapevolezza di doversi attivare nei confronti dei cittadini per fornire informazione ed educazione su tali temi non sembra essere acquisita in modo deciso e uniforme». Così se «il 50% dei Comuni organizza eventi in materia e la stessa percentuale corrisponde a chi ha in atto progetti per la lotta alla corruzione interna, solo 8 Comuni su 55 – sottolineano – hanno ritenuto di istituire assessorati specifici su trasparenza e legalità, e appena 3 sui 35 non tenuti per legge hanno scelto di rendere noti di propria volontà i redditi degli amministratori pubblici. Si può sicuramente fare di più e meglio, anzitutto estendendo le buone pratiche a un maggior numero di enti pubblici e prendendo spunto dalle iniziative originali elaborate da alcuni Comuni: dalle «panchine della legalità» alla «musica antimafia».