Luigino e il coraggio di credere nella speranza di un mondo migliore

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Siamo sicuri che andrà tutto bene? In molti se lo sono chiesti durante i momenti più bui della pandemia, in tanti ci hanno sperato. Ma qualcuno ci ha scritto persino un libro. Si intitola proprio “Sicuri che andrà tutto bene? Ma non ne dovevamo uscire migliori“ il libro del villasantese Luigino Recusani (nella foto). Con i proventi dei diritti d’autore che saranno devoluti in beneficenza all’Opera di San Francesco di viale Piave a Milano. Classe 1940, la perdita della moglie Gigliola dopo 59 anni di matrimonio lo ha spinto a rimettersi a scrivere quasi a scopo terapeutico. Una passione iniziata anni fa con la pubblicazione (sempre a scopo benefico) di tre libri (Riflessioni libere, A spasso con gli immortali e Finché c’è amore c’è speranza) e che adesso si è concretizzata con questa nuova pubblicazione. "Non sono sicuro che andrà tutto bene – spiega Recusani –. Basta guardarsi attorno, guardare i tg o leggere i giornali. Adesso è arrivata anche la guerra. Siamo davvero in un brutto mondo". Tanti gli episodi di un mondo peggiore che, subito dopo l’emergenza sanitaria, sembra essersi ulteriormente imbruttito.

"Ci sono tante coppie che si separano. Io ho avuto la fortuna di avere un grande amore: con mia moglie, malgrado le difficoltà, siamo andati avanti amandoci fino a quando un brutto male me l’ha portata via in pochi mesi". E poi la violenza fisica e psicologica, le liti, l’allontanamento delle persone dalla fede con le chiese (anche in Brianza) sempre più vuote. Ma Recusani non si arrende. Lui che per una vita ha scritto di fatti e di notizie con le sue 82 primavere non ha assolutamente voglia di alzare bandiera bianca: "Bisogna prendere coraggio, denunciare le cose che non vanno, cercare di impegnarsi per costruire un mondo migliore". Per davvero.

Barbara Apicella