Limbiate piange Luca Attanasio: era il nostro orgoglio

L'ambasciatore italiano ucciso in Congo era riomasto legato alla città d'origine. Lascia la moglie e tre figli

Luca Attanasio e la moglie Zakia Seddiki (Ansa)

Luca Attanasio e la moglie Zakia Seddiki (Ansa)

Limbiate (Monza), 22 febbraio 2021 - Luca Attanasio, l'ambasciatore italiano ucciso in Congo insieme  a un carabiniere - Vittorio Iacovacci - e all'autista, era conosciutissimo a Limbiate, dove tuttora vive la sua famiglia d’origine, i genitori e la sorella. Lui si era sposato 5 anni fa con Zakia Seddiki, donna di origine marocchina  che aveva conosciuto durante il suo incarico diplomatico a Casablanca in Marocco e da cui ha avuto tre figli. In città lo conoscevano in molti, era cresciuto qui, aveva frequentato la scuola media Verga, si era impegnato all’oratorio San Giorgio prima di intraprendere una strepitosa carriera diplomatica che lo ha portato lontano da casa. Fino al tragico epilogo: il tentativo di rapimento, così si ipotizza, finito nel sangue.

A Limbiate Attanasio tornava spesso e vi era ancora molto legato. Nel 2015, dopo il matrimonio celebrato in Marocco, aveva voluto festeggiare anche con amici e parenti a Limbiate, con un rito speciale nella centralissima chiesa di San Giorgio. La moglie Zakia si fermava spesso in città, soprattutto durante il periodo in cui Luca ha lavorato in Nigeria, considerata un luogo troppo pericoloso per lei e per i bambini.

“Era un ragazzo di un’intelligenza rara, un predestinato, ha avuto una carriera rapidissima, fino a diventare uno dei più giovani ambasciatori del mondo”, lo ricordano oggi in città. Sconcertato il sindaco Antonio Romeo, che si sentiva spesso con Luca. “L’ultimo messaggio che mi ha mandato è di venerdì scorso, alle 18,06, appena appreso che il Comune è diventato proprietario della Villa Medolago. Era orgogliosissimo della sua città, così come Limbiate era e sarà sempre orgogliosa di lui”.