Lissone, la lotta ai furbetti porta in cassa 921mila euro

È la cifra recuperata tra Imu,Irpef e Tari. Per la sola imposta municipale unica emessi 1.150 avvisi per un’evasione presunta di un milione.

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di Fabio Luongo

Più di 760mila euro di Imu evaso recuperato dal Comune, a cui si aggiungono 4mila euro di Irpef non versato e recuperato grazie al lavoro portato avanti con l’Agenzia delle Entrate e 156mila euro di Tari mancante rientrata. Sono i numeri che raccontano la lotta contro i furbetti delle tasse portata avanti dal municipio nel corso dell’ultimo anno, con quasi 921mila euro complessivi di imposte eluse a vario titolo che sono riemerse e tornate in cassa.

Un’attività svolta dagli uffici di via Gramsci, che hanno messo nel mirino chi tenta di non pagare le tasse su case e altri immobili, quelle sul servizio di raccolta dei rifiuti e sul reddito delle persone. I dati riguardano i controlli effettuati lungo il 2019, ufficialmente certificati nel recente consuntivo di bilancio.

Sul fronte delle verifiche relative all’Imu - l’imposta su edifici e terreni - effettuate incrociando le banche dati, sono stati emessi 1.150 avvisi di accertamento, con la contestazione di oltre 1 milione di euro in tutto. Di questi il Comune ha già incassato, comprese sanzioni e interessi, 760.618 euro.

"Su oltre mille accertamenti abbiamo avuto soltanto 7 ricorsi in primo grado e uno in appello - racconta l’assessore al bilancio Domenico Colnaghi (nella foto) -. Un ottimo risultato, che conferma come si lavori con attenzione e precisione".

I controlli incrociati si sono concentrati pure sull’evasione della tassa rifiuti. In collaborazione con Gelsia Ambiente, la società che gestisce l’igiene ambientale in città, sono stati notificati 1.071 avvisi di accertamento relativi alla Tari del 2014: sono stati così recuperati 156.076 euro non versati in precedenza. Altri 2.681 solleciti di pagamento sono stati poi emessi per la tassa rifiuti del 2015. Dalle verifiche condotte insieme all’Agenzia delle Entrate sull’evasione dell’Irpef sono invece scaturite diverse "segnalazioni qualificate", da cui è derivato un gettito di 4.203 euro.

"Sono numeri importanti - sottolinea Colnaghi -: il messaggio che vogliamo dare è che la maggior parte dei lissonesi paga regolarmente il dovuto, a noi spetta individuare chi non lo fa, dando ai cittadini la certezza che chi evade viene scoperto". "E’ rilevante in particolare il recupero della tassa rifiuti, perché si tratta di soldi che entreranno poi tutti gli anni - spiega l’assessore -: siamo infatti di fronte a contribuenti che prima non versavano e che ora, essendo stati individuati, dovranno farlo sempre. Quest’anno, vista l’emergenza Covid, abbiamo sospeso l’attività di accertamento e quindi i dati per il 2020 non potranno essere, per forza di cose, così positivi, ma non smetteremo di lavorare in questa direzione".