Limbiate, le tolgono un ago dalla gamba dopo 50 anni

La storia di una badante ecuadoriana ferita a sua insaputa da bambina. Intervento riuscito all'ospedale di Garbagnate

La donna con un ago nella gamba per 54 anni

La donna con un ago nella gamba per 54 anni

Limbiate, 10 agosto 2018 - Una storia di buona sanità arriva dall’ospedale di Garbagnate Milanese. Protagonista della vicenda una donna di 58 anni, Zoila Percides Rodriguez Poroso, mamma di cinque figli, che ha scoperto di avere conficcato nella gamba un ago da cucito.

Era infilato nel suo ginocchio da 54 anni. Si era bucata a 4 anni senza accorgersi, mai un dolore crescendo, né problemi a camminare. Per questo Zoila, ecuadoriana di 58 anni, non si era accorta di nulla. Fino a qualche giorno fa, quando la comparsa di dolori lancinanti e crampi l’hanno costretta a chiamare i soccorsi e da qui la singolare scoperta dell’ago.

«Nonr icordavo di quanto mi era accaduto. So solo che da bambina mi piaceva cucire a mano. Mia mamma faceva la sarta ed eravamo in quattordici tra fratelli e sorelle - racconta la donna, che vive da 12 anni a Limbiate, dove fa la badante -. A ricordarsi di quell’ago che era scomparso infilandosi da qualche parte è stata mia sorella più grande. Io non ho mai avuto dolori».

Poi la scorsa settimana improvvisi i forti crampi alla gamba destra. «Ho sentito come una scossa, facevo fatica a muovermi e ho chiamato un’ambulanza - racconta Zoila -. Mi hanno portato alla clinica San Carlo di Paderno Dugnano, dove con una radiografia hanno scoperto la strana presenza. Per questo mi hanno consigliato di rivolgermi a una struttura specializzata in microchirurgia. Sono stata a Niguarda, a San Donato e al Galeazzi ma nessuno ha voluto intervenire subito. Alla fine, dolorante sono andata in pronto soccorso a Garbagnate Milanese dove l’ecografia ha messo in evidenza la presenza dell’ago».

L'intervento dei chirurghi vascolari del reparto diretto da Pietro Mingazzini a Garbagnate Milanese è stato risolutivo. «Un’operazione che poteva essere semplice ma nello stesso tempo con delle complicazioni visto che la punta dell’ago era molto vicina a un nervo e minacciava anche di perforare l’arteria e la vena poplitea. Per questo l’intervento eseguito da Matteo Ravini e Giovanni Paoletti è stato programmato con cura preventivando anche le probabili complicazioni», si legge nella nota diffusa dall’ospedale. Il finale è lieto: l’ago è stato estratto e Zoila è tornata a casa a Limbiate, ieri, per festeggiare il suo compleanno.