lI MAC guarda al futuro e punta ad allargare collezione di design

La partecipazione al bando del Ministero dei Beni Culturali per acquisire 9 sedute “esemplari e inconsuete“

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di Fabio Luongo

Una sedia per il Museo. Anzi 9, scelte tra quelle ideate da alcuni dei maggiori designer e studi creativi contemporanei. Il MAC di Lissone guarda al futuro e punta ad allargare la fetta più giovane del suo patrimonio, quella rappresentata dalla collezione di design, nata nel 2017 e composta già da circa 300 tra oggetti e progetti che rispecchiano uno dei campi più innovativi dell’epoca attuale, nonché la vocazione storica della città, richiamandone la tradizione manifatturiera. Per ampliare questa preziosa collezione il Museo d’Arte Contemporanea ha preso parte al bando lanciato dal Ministero dei Beni Culturali dal titolo "Piano dell’arte contemporanea 2020", una selezione con cui verranno assegnati finanziamenti per acquisire e valorizzare opere italiane e internazionali, incrementando così i patrimoni stabili delle strutture espositive pubbliche.

Il progetto con cui il MAC partecipa al bando è stato recentemente approvato dal Comune: battezzato "The same (chair) in any language?", è stato elaborato da Alberto Zanchetta, sino a fine 2020 direttore artistico del Museo. Partendo dall’idea che la sedia sia molto più di un semplice oggetto d’arredo e che rappresenti una sfida per i designer di tutto il mondo, il progetto prevede di acquisire nella collezione lissonese "9 sedute esemplari e inconsuete, innovative e versatili - si legge nella documentazione -, che saranno al centro di un’esposizione permanente incentrata sul concetto della ri-progettazione".

I pezzi in questione sono "Post Steltman" e "Redesign Chair" creati dallo Studio Alchimia, "Post Steltman plexiglass" firmato da Alessandro Guerriero, la "Houdini" dello studio CtrlZAK, la "Foglio" di Lorenzo Damiani, le "Avvitamenti AV1 e AV2" di Carlo Contin, "Felix" di Franco Raggi e "Terra!" dello Studio Nucleo. Il piano comprende anche una doppia esposizione al MAC, con nuovi oggetti e con altri già di proprietà del Museo; la realizzazione di un catalogo completo della collezione di design, che ad oggi ancora manca.