L’esame degli esami per ottomila

Al via la maturità, 1.200 studenti coinvolti a Monza. Il consiglio del preside Garlati: "Ripassate tutte le materie"

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di Cristina Bertolini

Al via questa mattina l’esame di Stato per 8.210 maturandi brianzoli, di cui 1.200 a Monza. Si comincia con la tradizionale prova di italiano da 15 punti, 5 in più della prova di indirizzo.

Vale di più l’orale, fino a 25 punti, e sopratutto il triennio che permette di maturare fino a 50 crediti formativi. Sono 158 le commissioni insediate da lunedì, con 3 o 4 sostituzioni di presidenti all’ultimo momento, a cura dell’Ufficio scolastico territoriale. Ieri gli insegnanti dei singoli indirizzi hanno preparato la tripletta di tracce per la seconda prova, messi poi in busta chiusa che verranno sorteggiati domani mattina. Si è discusso a lungo sull’utilizzo della mascherina durante le prove. Poi finalmente il Ministero ha inviato una nota secondo la quale non è obbligatorio usare il dispositivo che perciò diventa solo raccomandato, nelle situazioni in cui non è possibile mantenere il metro di distanza. "Ripassate e studiate tutte le materie – suggerisce Guido Garlati, dirigente del Mosè Bianchi – il commissario di italiano che insegna anche storia si soffermerà su entrambe". L’orale comincia con un argomento di cultura generale stabilito dalla commissione, in alcune scuole a sorteggio e in altre proposto singolarmente ad ogni studente, per valorizzarne le competenze. Sarà infatti il candidato a fare i collegamenti che la parola chiave scelta gli suggerisce. Giorni intensi di ripasso per tutti, da soli, ma soprattutto tra compagni.

Ci si trova per ripetere, per farsi coraggio, colmare lacune e fare pace per lasciarsi alle spalle arrabbiature in sospeso. Tre i luoghi caldi della città dove i ragazzi si ritrovano a studiare: la biblioteca civica, la biblioteca del Nei (via Enrico da Monza) e quella del Carrobiolo che ieri e oggi resta aperta fino alle 22.30 per permettere ai ragazzi di ritrovarsi. Vi afferiscono circa 60-70 studenti al giorno. Gli studenti si sono già cimentati con le simulazioni delle diverse prove e quella di oggi, italiano, è quella che preoccupa meno. "Studio soprattutto per l’orale – racconta Carmine Foggia, del liceo scientifico Frisi – niente calendario dei ripassi, preferisco rivedere il programma in modo tradizionale. La prova che mi preoccupa di più? Direi l’orale, perché alla fine lo scritto di italiano segue uno schema già collaudato (penso di fare il testo argomentativo, traccia B), in matematica riesco bene, l’orale può riservare degli imprevisti".