Meda (Monza e Brianza), 18 maggio 2020 - A Meda in via Sant’Agostino, nei mesi scorsi c’è stato un caso di legionella emerso solo in queste settimane. A causa del coronavirus tutta la burocrazia relativa a malati o decessi per altre patologie si è protratta in tempi più lunghi del normale. Nei giorni scorsi sulle porte dei tre stabili dove ci sono 50 appartamenti nella via Sant’Agostino è stato appeso però un foglio informativo. Il documento ha avvertito i condomini che i tecnici dell’Ats avrebbero avviato una serie di indagini per capire da dove è arrivato e si è propagato il batterio della legionella. Un vero giallo durante la pandemia. A fine febbraio uno dei residenti è morto per patologie pregresse. I medici hanno deciso di sottoporre il medese all’autopsia e hanno scoperrto che l’uomo aveva tracce di legionella. Anche nel suo appartamento sono state trovate tracce dell’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Immediatamente è stato avvertito il sindaco Luca Santambrogio. "Lo scorso mese di aprile - spiega il primo cittadino di Meda - mi hanno avvisato che c’era il sospetto di un medese morto di legionella (all’epoca non era stato ancora confermato); ho immediatamente allertato con una segnalazione BrianzAcque per le verifiche del caso".
Così è partito l’iter sanitario in collaborazione con i biologi dell’Ats. "Abbiamo disposto indagini biologiche in tutte le condutture idriche - spiega l’amministratore dei condomini Graziano Bagnoli -. Le tracce della legionella erano presenti solo nelle tubazioni dell’appartamento dove viveva il paziente contagiato e non nella rete idrica del palazzo". Infatti, il batterio della legionella prolifera soprattutto in ambienti acquatici caldi, tra i 22°C e i 42°C, e trova condizioni di vita ottimali nel biofilm presente nelle tubazioni e nei serbatoi idrici. La prevenzione è il primo passo per ridurre le probabilità di contaminazione negli impianti di distribuzione d’acqua e nei sistemi di condizionamento. La manutenzione periodica contribuisce a prevenire sia la contaminazione che la diffusione dei batteri negli impianti.
"Sono arrivati i tecnici Ats - spiega un residente - e hanno avviato una serie di indagini nelle condutture idriche nelle parti comuni dei condomini e poi nel rubinetti e nelle tubature di ogni singolo appartamento". È già stata fatta una prima operazione di sanificazione. Un’impresa specializzata ha disinfettato con cloro le condutture idriche comuni e poi le tubazioni di ogni appartamento dei tre palazzi. A questo punto, per scongiurare ogni pericolo, tra una decina di giorni sarà ripetuta la sanificazione una seconda volta nei 50 appartamenti di via Sant’Agostino. Sono anche arrivati i preventivi per montare i depuratori.