Le Penne Nere di Arcore festeggiano 150 anni

Una mostra con cimeli, due cannoni e il cappello di don Carlo Gnocchi occuperanno il piano terra di Villa Borromeo da domani fino al 6 gennaio

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di Barbara Calderola

Il cappello di don Gnocchi, due cannoni e tanti altri cimeli. Tutto pronto per “Alpini, una storia scritta con la penna”, la mostra tributo che Arcore dedica al corpo nei 150 anni di fondazione. "Evento unico nel Nord dopo le celebrazioni a Napoli, dove nacquero le truppe speciali", spiega il sindaco Maurizio Bono che ha voluto l’evento.

Domani alle 10 il taglio del nastro per l’esposizione in collaborazione con il Museo di Trento. L’intero piano terra di Villa Borromeo sarà dedicato all’amarcord fino al 6 gennaio.

Un tuffo nella storia e nella "campagna del dolore", così il cappellano più famoso innalzato agli onori degli altari chiamava la ritirata di Russia sua e dei soldati che avevano visto la neve bianca come tutti e poi rossa, come i pochi tornati dall’inferno. Uno dei tanti momenti della vita del corpo creato dal Regio Decreto firmato il 15 ottobre 1872 da Vittorio Emanuele II. Un secolo e mezzo è servito "a costruire una realtà unica al mondo - sottolinea il primo cittadino - simboleggiata dal logo, una catena di montagne che si specchia nelle acque di un lago e che allo stesso tempo disegna il profilo di una penna nera, con la scritta ‘Corpo degli Alpini’. Una scelta che richiama il patrimonio di valori e culturale che unisce chi è in armi e chi è in congedo". Senza la collaborazione con il polo museale trentino "nulla sarebbe stato possibile - ancora Bono - sarà l’occasione per una riflessione su tante figuri illustri che hanno vestito questa divisa: Battisti, Reverberi, Menini, i fratelli Calvi, Valsecchi, Sora, De Cia, Adorno".

Ci saranno anche tante curiosità, come l’origine della piuma che comparve per la prima volta nel 1874 sul cappello di feltro nero a bombetta, con una stella di metallo a cinque punte e coccarda tricolore e che divenne subito "l’emblema araldico dei soldati della montagna".

A curare l’appuntamento è lo storico di casa Paolo Paleari. I visitatori – durante i week-end dalle 10 alle 18 – e le scolaresche in settimana potranno ammirare da vicino una collezione unica nel suo genere.

Divise storiche, selle dei muli, fregi, messi a disposizione direttamente anche dallo stato maggiore dell’esercito.