Lazzate, bimba disabile respinta da due scuole

La mamma denuncia: "Mia figlia iscritta solo al terzo tentativo"

Lorella Babetto, madre della ragazzina disabile

Lorella Babetto, madre della ragazzina disabile

Lazzate (Monza Brianza), 25 marzo 2019 - La figlia disabile respinta da due scuole, prima di trovare finalmente destinazione per affrontare le medie: due mesi di apprensione vissuti da una famiglia lazzatese e denunciati dalla madre, determinata ad andare a fondo della vicenda per salvaguardare i diritti di tutti i bambini disabili.

Una vicenda che si consuma tra il gennaio e il febbraio scorsi e coinvolge tre diversi istituti scolastici del circondario di Lazzate, che in questa fase, considerando anche la volontà della famiglia di procedere con azioni legali, non citiamo. «Qualsiasi genitore cerca di assicurare ai propri figli le condizioni per la migliore crescita possibile», spiega Lorella Babetto, che per la figlia, terminato il ciclo della primaria a Lazzate, ha deciso di cambiare istituto. Si informa e sceglie una scuola a qualche chilometro di distanza, dove effettua l’iscrizione con tre settimane di anticipo rispetto al termine del 31 gennaio. Ma solo il 15 febbraio la scuola scelta comunica il rifiuto dell’iscrizione per «esuberi» e la richiesta di indicare un’altra scuola. «Ci è crollato il mondo addosso, abbiamo dovuto trovare in tempi rapidissimi un’alternativa, e lo stesso hanno dovuto fare altre due famiglie nella nostra situazione. Viene indicata una seconda scuola dove la mamma viene chiamata per un colloquio, che si chiude apparentemente senza problemi. Ma il giorno successivo arriva la comunicazione anche del secondo rifiuto, sempre per esuberi.

La situazione si fa drammatica anche perché nel frattempo sono scaduti anche i termini per le «seconde scelte» e la bambina non ha ancora un istituto di destinazione. Viene contattato un terzo istituto, sempre nel circondario, dove dopo un colloquio preliminare con la dirigente scolastica, finalmente l’iscrizione viene accettata. «Penso a quante famiglie incontrano difficoltà analoghe – continua Lorella Babetto – e voglio che queste cose si sappiano perché chi può intervenga. I due istituti, secondo le consulenze legali che abbiamo sentito, non potevano rifiutare la domanda. Per questo abbiamo deciso di affidarci ad esperti e andare fino in fondo. Se è tutto regolare non sarà difficile per le istituzioni motivare le decisioni, altrimenti qualcuno ne dovrà rispondere nelle sedi opportune».