L’autista del bus vuole patteggiare

Aveva ucciso una passante investendola mentre stava chattando e organizzando incontri a luci rosse

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di Stefania Totaro

Vuole patteggiare 16 mesi di reclusione con la pena sospesa l’autista del bus Atm che ha investito e ucciso la 53enne Cristina Conforti perché stava chattando con lo smartphone e organizzando incontri a luci rosse. Ma dovrà attendere novembre per sapere se la sua richiesta verrà accolta perché pendono ancora trattative sul risarcimento dei danni alla sorella della vittima che si è costituita parte civile. Massimiliano D’Agostino, 48enne incensurato residente a Monza, era chiamato ieri al Tribunale di Monza all’udienza preliminare davanti al giudice Marco Formentin per rispondere di omicidio stradale. Il patteggiamento è già stato concordato tra la pm della Procura di Monza Michela Versini titolare del fascicolo penale e i difensori dell’imputato (assente all’udienza) ma spetta al giudice decidere se ritiene congrua la pena. Si torna in aula il 2 novembre.

Mancavano pochi minuti alle 15.30 l’11 dicembre del 2020 quando la cinisellese impiegata amministrativa al Comune di Bresso, sposata e con due figlie, stava rientrando a casa e nell’attraversare via Gorki a Cinisello Balsamo in prossimità delle strisce pedonali è stata travolta e uccisa dal bus della linea 727 Cormano-Cusano. Secondo quanto ricostruito dalla perizia sul telefonino disposta dalla pm, l’autista, prima dell’incidente, ha chattato per una mezz’ora per chiedere prestazioni sessuali a due persone e con una si è pure scambiato foto e video a luci rosse. La seconda chat si interrompe alle 15.25, mentre la prima chiamata di soccorso al 118 è stata registrata alle 15.27. Proprio in quei momenti, Cristina Conforti si è vista piombare addosso il mezzo pubblico: l’incidente è stato ripreso dalla telecamera frontale dalla metrotranvia della linea 31, che stava sopraggiungendo proprio in quei momenti a poca distanza. Nelle immagini si intravede Cristina Conforti attraversare la strada da sinistra verso destra rispetto alla direzione di marcia del bus Atm, raggiungendo quasi il marciapiede quando improvvisamente viene travolta, straziata sotto le ruote del pullman. All’arrivo dei soccorsi per la 53enne non c’era più nulla da fare. La perizia doveva estrapolare anche i dati delle telecamere di videosorveglianza montate sul bus, ma l’hard disk che avrebbe dovuto salvarli è risultato guasto, pertanto non è stato possibile recuperare neppure un fotogramma dell’incidente. I familiari della vittima hanno già ottenuto un risarcimento dalla società assicuratrice della Atm con la Giesse Risarcimento Danni di Monza, gruppo specializzato nella gestione di sinistri mortali. Ora si è costituita parte civile anche la sorella della 53enne, che invece è ancora in trattativa per ottenere il ristoro dei danni morali.

Intanto l’autista monzese è stato sospeso dalla guida degli autobus e spostato da Atm ad un servizio di ufficio in attesa dell’esito del procedimento giudiziario.