Hassam, dal brindisi per la laurea al lavoro in corsia

Laureato in Medicina con una tesi sul Covid, è tra i primissimi con l’abilitazione a esercitare la professione senza esame di Stato

Hassam Arshad Muhammed

Hassam Arshad Muhammed

Monza, 8 luglio 2020 - Dopo le scuole medie in Pakistan, a 13 anni ha raggiunto il papà Arshad nel Comasco insieme alla mamma Bilqees, ai suoi due fratelli e tre sorelle. Gli studi in ragioneria, il volontariato sulle ambulanze e la nascita di un sogno, quello di diventare un medico delle emergenze, in terapia intensiva. E oggi, dopo anni di sacrifici da studente-lavoratore, quel sogno è diventato realtà. Hassam Arshad Muhammed a 27 anni si è appena laureato (con il voto di 108/110) in Medicina e chirurgia all’Università dell’Insubria, tra i primissimi con l’abilitazione a esercitare la professione senza dover fare l’esame di Stato.

"Sono pronto a mettermi subito al lavoro per sostituzione di medici di famiglia o in guardia medica". Anche se il cassetto dei sogni di Hassam nella sua casa di Monza dove si è trasferito con tutta la famiglia nel 2014 appena ha iniziato l’università, è pieno. Perché "vorrei prendere la specializzazione da interventista e, se sarò all’altezza, mi piacerebbe insegnare all’università e fare ricerca". Intanto, però, si gode il primo traguardo e il sorriso dei suoi genitori che "anche loro hanno realizzato il sogno di avere un figlio medico".

Già, perché Hassam non ci pensava affatto negli anni di ragioneria a Seveso, fino a quando, però, non si è avvicinato "per puro caso" alla Croce Bianca di Mariano Comense come volontario sulle ambulanze. In quarta "ho deciso di tentare quella strada". I libri di anatomia, medicina e chirurgia, lo studio e, la sera, la consegna delle pizze. Poi il lavoro sulle ambulanze nei fine settimana e ora l’attività di traduttore per la Commissione umanitaria della Prefettura.

"Mi ritengo una persona molto fortunata perché sulla mia strada ho trovato grandi professionisti che mi hanno dato fiducia". Anche in questi ultimi mesi di emergenza sanitaria. Con la tesi di laurea cambiata in corsa e incentrata sul Covid e sulla risposta gestionale e sugli esiti clinici soprattutto nella terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna di Como. All’inizio si è fermato tutto, ma "il 26 marzo mi hanno richiamato in servizio per dare una mano, inizialmente per sbrigare la burocrazia legata ai tamponi e agli esami strumentali da fare racconta Hassam -, poi con un ruolo attivo sui pazienti non Covid, ma sempre in terapia intensiva. Ed è stato molto formativo". Il tempo libero? "Non c’è tempo - confessa -. Ma appena posso gioco a cricket e faccio passeggiate in montagna con gli amici". Concedendosi un peccato di gola: "Qualche anno fa, dopo aver portato un paziente a Sondalo, mi hanno fatto assaggiare i pizzoccheri. Ora sono il mio piatto preferito".