Vimercate, sedia contro la prof al Floriani: dopo le scuse la punizione

Castigo non solo per lo studente, ma anche per la classe che ha partecipato al parapiglia

La classe del Floriani a Vimercate

La classe del Floriani a Vimercate

Vimercate (Monza e Brianza), 15 novembre 2018 - "Ben vengano  le scuse, ma il gesto non potrà rimanere impunito. Bisogna imparare che c’è una bella differenza fra un like, youtube e la vita". E’ il commento a caldo del deputato brianzolo Massimiliano Capitanio (Lega), dopo la svolta sull’agguato alla prof di storia al Floriani. Alla vigilia della manifestazione degli studenti per le vie della città aveva espresso al preside Daniele Zangheri "la vicinanza" del vicepremier Matteo Salvini e ribadito ancora una volta quella del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che ha messo a disposizione della scuola di Vimercate "strutture ed esperti". Ma tutti e tre  adesso sono più convinti che mai che serva "un castigo esemplare" non solo per il 16enne che ha confessato il lancio della sedia, ma anche per i compagni che «hanno partecipato all’inaccettabile aggressione».

"La responsabilità è di tutti i ragazzi – sottolinea l’onorevole – anche di quelli che non hanno saputo o voluto dire di no. Il perdono umano ci sarà senz’altro, ma l’episodio non potrà o dovrà passare senza conseguenze perché la scuola e la vita non sono un video su Internet. Capire la differenza tra un’azione, una parola e un like rappresenta un’emergenza irrimandabile". "Sono anche convinto che si debba ripartire da qui per rilanciare e migliorare questo prezioso centro di formazione", aggiunge Capitanio, primo firmatario di un progetto di legge sul ritorno dell’obbligo dell’educazione civica fra i banchi fin dalla più tenera età, condiviso con i vertici del professionale al centro della vicenda. "La repressione non basta mai, senza insegnamento non si va lontano. Il senso della proposta è tutto qui", spiega.

L’aveva messa a punto per contrastare i vandali in azione all’Omnicomprensivo in via Adda, "ma è più che mai necessario dopo il doloroso fatto registrato fra queste mura".

Domani, i riflettori accesi sull’istituto da più di due settimane si spegneranno e il consiglio di classe, organo sovrano in materia, deciderà cosa fare nei confronti del bullo che si è fatto avanti e della terza elettricisti al centro del caso. Contro le decisioni, però, i genitori hanno potere di impugnazione. La parola fine potrebbe essere lontana. Anche se la tensione nelle ultime ore è notevolmente calata.