Ladri seriali d’auto, prime condanne

In tre dovranno scontare pene fino a 5 anni e mezzo, patteggiano in due: almeno 98 i colpi contestati

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di Stefania Totaro

Tre condanne con rito abbreviato fino a 5 anni e mezzo di reclusione e due patteggiamenti a 3 anni e 8 mesi ciascuno per la banda di trafficanti di auto. I ladri seriali di vetture erano stati arrestati lo scorso febbraio dai carabinieri della Compagnia di Desio con l’accusa di aver messo a segno almeno 98 colpi in provincia di Monza e Brianza, tutti tra le 5 e le 7 del mattino, per poi rivendere online, su un noto portale, i pezzi di ricambio. Tre i capannoni che erano stati sequestrati dai militari, con un’abitazione e un campo agricolo dove le auto venivano smontate, lontane da occhi indiscreti, il tutto per un valore di circa 600mila euro. Ieri per gli imputati che avevano avuto le misure cautelari è arrivata la resa dei conti con l’udienza preliminare davanti al gip del Tribunale di Monza Andrea Giudici. Nel processo col rito abbreviato sono stati condannati a 5 anni e mezzo di reclusione Enrico Antonio Basilico, 67 anni, a 4 anni il figlio Massimiliano Basilico, 31 anni e a 3 anni di reclusione Giovanni Cappuccio, 58 anni. Mentre hanno concordato entrambi la pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione con il magistrato titolare del fascicolo penale, il pm della Procura di Monza Carlo Cinque, il 54enne Angelo Rescia e il 42enne Roberto Difato. Le accuse contestate erano a vario titolo associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e al riciclaggio. Nove in totale gli indagati. Per quelli che non avevano avuto misure cautelari si sono concluse le indagini della Procura e a breve partirà il giudizio in concorso. Secondo l’accusa, a commissionare i furti di auto era il 54enne che, usando una società intestata alla compagna, anche lei indagata, aveva messo in piedi un vero e proprio business, vendendo sia online che in negozio, i pezzi meccanici e di carrozzeria delle auto rubate. Ad acquistarli erano officine sparse in tutta Italia.

L’inchiesta era partita alcuni mesi prima del blitz dei militari dall’arresto di un 40enne componente della banda, bloccato dai carabinieri a bordo di una macchina rubata a Desio. Per quel reato il ladro, residente in provincia di Varese, è già stato condannato in via definitiva a 1 anno e 4 mesi. Sviluppando i tabulati telefonici del cellulare del 40enne, grazie alle immagini di numerose telecamere di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a risalire a tutto il gruppo. In particolare a un terzetto di uomini, tra cui il 67enne da sempre dedito ai furti di auto, con precedenti specifici. Erano loro il cuore dell’attività del gruppo, agivano insieme colpendo sempre alle prime ore del mattino in Brianza, tra Bovisio Masciago, Seveso, Paderno Dugnano e Ornago.Per neutralizzare l’antifurto satellitare delle vetture, la banda utilizzava un disturbatore di frequenza.