La Versailles di Monza come non si è vista mai

Grazie alla realtà virtuale il visitatore può immergersi nei Giardini disegnati dal Piermarini e realizzati dagli Asburgo nel Settecento

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di Monica Guzzi

Fino a pochi anni fa gli studiosi pensavano che fosse solo un bel progetto mai realizzato dal Piermarini. Una Villa Reale con i giardini simili a quelli di Versailles, costruiti su due livelli, uno da guardare e l’altro da godere, con un lungo canale navigabile che finiva in una grande vasca e una scenografia degna di una reggia francese.

Poi si è scoperto che questo progetto corrispondeva alla realtà dei primi anni di vita della Villa e dei suoi Giardini. E ora, dopo una pubblicazione, un dvd e tanti premi e convegni, il Centro di documentazione Residenze reali lombarde è persino in grado di farlo vedere. Un’esperienza a 360 gradi per il visitatore che a partire da sabato potrà immergersi nell’atmosfera che si respirava alla corte dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo, primo inquilino della villa voluta dalla madre Maria Teresa d’Asburgo nel 1777, e guardare i Giardini come nessuno li ha visti mai.

L’appuntamento è con un tour virtuale in compagnia dell’abate Andres che coniuga l’interesse storico e culturale alle potenzialità delle nuove tecnologie. In 12 tappe, nel corso di una visita di un’ora, i visitatori accompagnati da uno storico dell’arte attraverso un racconto ricco di fascino si troveranno immersi nei giardini di allora grazie al visore Oculus Quest2 per esperienze di realtà virtuale. Basterà dare per esempio un occhio alla pista di hockey ormai abbandonata per scorgere in 3D un piano erboso inclinato: è il giardino inglese che gli ospiti della villa potevano contemplare dalla terrazza grande. "La villa infatti fu costruita su depositi glaciali, con un salto di quota fra due livelli", ricostruisce l’architetta Marina Rosa, una vita dedicata alla conoscenza della Villa, prima come ispettrice della Soprintendenza, poi come responsabile del cantiere dei restauri del ministero dei Beni culturali e oggi come studiosa e presidente del CdRR. "Di fianco c’era il boschetto lunare – indica Marina Rosa – mentre dal belvedere centrale si vedevano le scale scendere verso la vasca e il ninfeo". A chiudere il grande quadro scenografico, il lungo canale navigabile che occupava il successivo cannocchiale prospettico verso la Grigna e il Resegone. Sono invece riusciti a resistere ai secoli fino ai giorni nostri il laghetto superiore romantico con la grotta e il tempietto.

La svolta nella ricostruzione è stata resa possibile dallo studio di una planimetria di Villa e Giardini conservata a Vienna e dalla scoperta del diario dell’incisore a cui nell’agosto del 1791 il Piermarini consegnò i rilievi propprio per farne la pianta: "Si trattava di un rilievo, non di un progetto mai realizzato. Abbiamo così studiato la contabilità di cantiere e fatto la ricostruzione in 3D". Ne è emerso un quadro nitido, quello realizzato dal Piermarini ben 10 anni dopo l’avvio del cantiere della villa arciducale commissionatagli da Maria Teresa. Un progetto voluto fortemente da Ferdinando, che a più riprese battè cassa col fratello per avere denaro da destinare ai Giardini e che, per avere idee su come ornare l’esterno della sua dimora estiva, fece un viaggio di un anno intero visitando i giardini all’inglese più belli. Fu anche dalla sorella Maria Antonietta proprio a Versailles, traendone ispirazione. E al rientro, con i Giardini realizzò la Rotonda, la Limonia e completò l’ala nord.

L’inziativa delle visite è stata realizzata con la società Ad Artem di Milano. Il progetto è nato da un lavoro di squadra del CdRR in partenariato con il Consorzio brianteo Villa Greppi e vede la collaborazione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il patrocinio della Provincia di Monza e Brianza e del Comune di Monza. Tutto finanziato da Fondazione Cariplo e sostenuto da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano, con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Subvedenti. Hanno garantito la buona riuscita Villa Poggio Salvi, che detiene la proprietà della ricostruzione in 3D, e TeaRose Milano.

"Abbiamo accolto volentieri questa proposta, che si integrerà con altre iniziative già presenti in Villa Reale – commenta Giuseppe Distefano, direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza –. Il consorzio ormai da un anno ha riaperto la Villa garantendone la gestione diretta e oggi il visitatore può accedere al primo e secondo piano nobile con un percorso libero di un’ora e un quarto con guide turistiche abilitate. Rivive con le mostre anche il Belvedere, mentre tutti i venerdì di luglio i Pomeriggi Musicali di Milano offrono concerti gratis".

"Il gemellaggio simbolico tra i giardini di Villa Reale e il giardino all’italiana di Villa Greppi – dice Marta Comi, vicepresidente Consorzio Brianteo Villa Greppi – è una rete tra due realtà culturali tese al recupero della storia del territorio e in particolare di due tra i più affascinanti esempi di giardino accessibili a tutti".