La Torre-mostro all’asta L’ora della rinascita

Dopo le sei andate deserte la famiglia Colombo di Monza potrebbe farsi avanti. Il valore dell’immobile è sceso da 9,4 a 3,1 milioni. Sei piani saranno demoliti

di Alessandro Crisafulli

Il 20 luglio del 2022, tra meno di un paio di mesi, potrebbe essere una data a suo modo storica per Desio. Di quelle da segnare in rosso. In programma, infatti, c’è l’ennesima asta pubblica per l’acquisizione dello “scheletro di cemento“ della Torre incompiuta nel Polo tecnologico della Brianza. E questa volta, a differenza delle precedenti sei, dovrebbe esserci un acquirente pronto a farsi avanti e chiudere l’operazione: la famiglia Colombo di Monza, come annunciato alcuni mesi fa dal sindaco uscente Roberto Corti, la cui amministrazione ha portato avanti la complessa e lunga “partita“, prima di lasciare in eredità le fasi conclusive alla giunta di Simone Gargiulo.

"Questa dovrebbe essere veramente la volta buona", sottolinea Corti, consapevole che sarebbe una svolta per l’intera città che da 13 anni convive con l’ecomostro dopo il fallimento della Società Addamiano che lo stava costruendo. Il valore dell’immobile è sceso a 3,1 milioni, meno di un terzo rispetto alla prima asta del marzo 2017, quando era quotata 9,4 milioni.

Tutto sembra apparecchiato per il buon esito, grazie anche alla Variante al Piano integrato di intervento che ha recentemente approvato la nuova amministrazione: la torre sarà ribassata di 20 metri (passando da 90 a 70), con la demolizione di 6 piani, e avrà una serie di nuove destinazioni e funzioni, che dovrebbero renderla più appetibile.

All’ultimo piano ci sarà un ristorante, con terrazza panoramica, e un giardino pensile.

E’ prevista una maggiore percentuale di residenziale rispetto al direzionale, la realizzazione di un’ampia piazza alle spalle con aree verdi, pedonali e ciclabili, la cui manutenzione rimane in capo al privato, la possibilità di realizzare attività commerciali fino ad un massimo di 2.231 mq di superficie di vendita, nonché una quota di edilizia convenzionata per 2mila mq.

A livello di benefici pubblici, oltre alla riqualificazione dell’area attualmente allo stato di abbandono, si prevede la riqualificazione della Palazzina Cremonini, la sistemazione delle aree a verde, il completamento della ciclabile, oltre alla riscossione della vecchia fideiussione di 1,5 milioni per il mancato realizzo delle opere di urbanizzazione della convenzione del 2007. "Le tempistiche poi saranno strette – ha spiegato l’assessora Cristina Riboldi, che sta coordinando adesso le operazioni insieme alla Curatela – dalla stipula della Convenzione con l’operatore che si aggiudicherà l’area ci saranno 6 mesi di tempo per presentare i titoli abilitativi e iniziare i lavori entro 1 anno dall’ottenimento degli stessi. Il completamento lavori avverrà entro i termini triennali di validità dei titoli abilitativi". Il vero e proprio mostro (visibile anche da molto lontano, come pessimo elemento distintivo della città) potrebbe quindi trasformarsi in una struttura moderna, efficiente, viva e polifunzionale.