La sindaca rinvia la piscina "Meglio aiutare le famiglie"

Il progetto è pronto, le spese lievitate a causa dei rincari delle materie prime. Il Comune rimanda l’opera a tempi migliori per concentrarsi sull’emergenza

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di Fabio Luongo

Stop, almeno per ora, alla nuova piscina coperta. Il Comune congela il progetto di costruzione del nuovo impianto che sarebbe dovuto sorgere su parte dell’area del centro sportivo. Troppo costoso realizzarlo in questo momento, quando i rincari energetici, la crisi e la situazione difficile di famiglie e imprese fanno prevedere la necessità di impiegare prioritariamente le risorse a disposizione per aiutare i residenti e le aziende. Troppo costoso metterlo in cantiere dopo che la spesa inizialmente preventivata è lievitata per l’aumento generalizzato dei prezzi dei materiali. A comunicare la decisione, la sindaca Mariarosa Redaelli. Non si tratta di una cancellazione, ma di un rinvio a tempi migliori. "Sin dall’insediamento ci siamo impegnati per la realizzazione del progetto piscina – spiega la sindaca – nella convinzione che sia un utile servizio per i cittadini, che qualifica l’intero territorio, le scuole e alleggerisce da impegni le famiglie". Il piano risale al dicembre 2019, con la forma del partenariato pubblico-privato. Sulla base del progetto presentato il Comune aveva affidato a un consulente esterno la verifica della sostenibilità dell’opera: erano state chieste integrazioni e il progetto era stato rivisto. "Nel 2020 sono intervenuti due fatti imprevisti e imprevedibili che hanno comportato un allungamento dei tempi – chiarisce la sindaca –. Il primo: la pandemia. Il secondo ha riguardato i partner privati: la fusione di due istituti bancari, uno dei quali direttamente interessato alla realizzazione del progetto. In questo arco di tempo sono stati richiesti al Comune aggiornamenti nella documentazione da parte dei nuovi finanziatori".

Finché nel giugno scorso "è stata comunicata la disponibilità a protocollare un nuovo progetto". A quel punto è però emerso "un incremento dei costi dovuto al rincaro dei prezzi dei materiali". Un balzo all’insù "intorno al 30% rispetto al costo iniziale di 3 milioni e 600mila euro". "Con senso di responsabilità, considerato che il rincaro energetico che investe aziende e famiglie avrà ricadute sul bilancio comunale e impegnerà l’Amministrazione in azioni di supporto alle difficoltà che si stanno manifestando – dice Redaelli –, riteniamo che non sia questo il momento per procedere con tale progetto. Intendiamo quindi congelare temporaneamente la proposta, che sarà oggetto di valutazione quando il quadro sarà economicamente più favorevole. Riteniamo di aver fatto il possibile per realizzare questo sogno, ma gli ultimi 2 anni hanno letteralmente cambiato il mondo. Molto a malincuore stiamo rinviando il progetto, ma è bene usare cautela e buon senso piuttosto che insistere nel perseguire obiettivi pur di soddisfare le promesse di campagna elettorale. Rinviare non significa cancellare o disconoscere una scelta".