La processione col carrello inseguendo le offerte migliori

La spesa per cenone e pranzo è cresciuta almeno del 20% "Suddividiamo gli acquisti tra super, discount e mercato. in base ai prezzi più convenienti"

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di Cristina Bertolini

Pranzo di Natale, quanto mi costi. Se lo scorso anno, non essendo ancora del tutto finita la pandemia, i supermercati applicavano sconti per invogliare la ripresa dei consumi almeno a casa, quest’anno i prezzi sono schizzati alle stelle. Nei super come nei mercati. Per la spesa di tutti i giorni, ma anche e soprattutto per il pranzo di Natale: da 100 euro per 4 persone ora si è passati ad almeno 120. Fra gli articoli più costosi del pranzo o del cenone, salta all’occhio il panettone che fino allo scorso Natale si trovava a partire dai 2 euro quello senza confezione, mentre adesso non si trova a meno di 4; prezzo medio 6 euro e poi a salire la frutta fresca esotica che sale del 19,3% rispetto a un anno fa: un cesto da 3 chili con ananas, litches, melograno, mango e papaia arriva a costare 22,50 euro.

Medaglia d’argento per il pollame che vola del 18% e quindi una faraona ripiena viene a costare 14 euro al chilo, perciò comprandone una intera si vanno a spendere circa 28 euro. Sul gradino più basso del podio i formaggi, +16,8%. Anche se di solito avanzano, non mancano i contorni. In particolare, per alcune ricette regionali non possono non esserci carciofi (abbacchio al forno) e patate (pesce stocco) che rincarano, rispettivamente, del 16,2% e del 16,1%. Prezzi alle stelle anche per le verdure di stagione. Aumento del 16% anche delle patate e del 13% del pane fresco.

"Per risparmiare – dice la signora Daniela Biella – non resta che andare a caccia di sconti, suddividendo la spesa tra supermercato, mercato (dove la verdura costa in media 2 euro al chilo e tre euro la frutta) e i discount dove ancora trovi lo spumante italiano a 3 o 4 euro, contro i prezzi proibitivi del supermercato, minimo 15 euro a bottiglia. Ma così si perde tempo. E pure benzina".

Ma se si preferisce non cucinare provando a mettere in tavola piatti pronti, il conto è ben più salato: +15,7%. I dolci non possono mancare, anche per i regali, ma quelli confezionati lievitano del 13,8%. Va meglio per quelli freschi, +6,6%. I tradizionali ravioli, tortellini, cappelletti e agnolotti aumentano del 12,5%. Per altri secondi tipici di ricette regionali, la carne bovina +8,6%: il roastbeef di scottona costa 16 euro al chilo, seguita a stretto giro da quella ovina con +8,5%. Gli affettati ci costeranno l’8,2% in più rispetto allo scorso anno, come il pesce fresco. Non va bene neanche per chi, come antipasto, prende polpi o gamberi o cucina cozze e vongole: +7,5%.

Se vogliamo brindare con uno spumante o pensiamo di regalarlo dovremo sborsare il 6,7% in più. Anche la frutta secca aumenta del 6,4% : un pacchetto di noci e mandorle da mezzo chilo costa dai 5 agli 8 euro. Chiude il cioccolato, con un aumento almeno del 3,6%. Una tavoletta di fondente, prezzo medio: 1.50 - 2 euro.