La polenta nostrana in Europa Un regalo per difendere l’Italia

La polenta nostrana in Europa  Un regalo per difendere l’Italia

La polenta nostrana in Europa Un regalo per difendere l’Italia

Polenta “Nostrana” "contro il nutriscore".

Concorezzo ha recapitato il “cadeau” direttamente al Parlamento Europeo, un pacchettino che non è solo un pacchettino, ma un modo per ribadire "come Comune l’importanza, invece, del kilometro zero e dell’attenzione alla filiera alimentare e alla specificità dei territori", dice il sindaco Mauro Capitanio che ha guidato la missione degli imprenditori di casa a Bruxelles per approfondire le opportunità legate ai fondi e ai bandi disponibili per le imprese.

Ma è anche stata l’occasione "per portare all’attenzione dell’Ue un prodotto buono e di filiera cortissima.

Un segno della necessità di non uniformare la questione alimentare penalizzando le nostre preziose Doc, Dop e Igp con etichette che rischiavano di comprometterle", aggiunge il primo cittadino.

Il sistema contestato è stato sospeso.

La polenta di casa "è completamente made in Concorezzo".

Il piano, che ha il patrocinio comunale, è stato portato avanti dall’azienda agricola Melzi che ha curato la semina del granoturco nei campi nella zona di via Oreno, al confine con Vimercate, oltre alla raccolta di e alla macina in un mulino di Bergamo. Semi integrale e bramata, ne esistono diverse versioni.

"È un grande progetto che mette al centro la nostra tradizione culinaria, un sapore inconfondibile e l’altissima qualità", conclude il primo cittadino di Concorezzo.

Bar.Cal.