La grande delusione: "Non andremo mai in A"

In migliaia ci hanno creduto, sobbarcandosi una trasferta di 465 chilometri. Non perdonano alla squadra di essere arrivata fiacca all’appuntamento con la storia

di Dario Crippa

"La grande delusione". Fabio Riva, del Monza Club San Fruttuoso, usa poche, lapidarie parole per esprimere il suo stato d’animo. "Domattina (oggi per chi legge, ndr) sarò al lavoro come sempre, alle 9 apro il mio negozio da parrucchiere a San Fruttuoso, ma..." lo stato d’animo è pessimo. "Comincio a temere che sia nel nostro Dna...". poi prova a sorridere, "è comeme dice Renato Pozzetto in quel vecchio film (Agenzia Riccardo Finzi... praticamente detective, ndr): “Non andremo mai in serie A”... ora tutti mogi in macchina, temo che alla fine si addormenteranno tuttyi e nessuno mi farà compagnia".

Alla delusione Giorgio Lanzanova, operatore ecologico, aggiunge la rabbia: "Sono mancate le palle, la grinta, sembrava che i giocatori avessero preso troppa camomilla, tiravano via il piede... l’altro giorno ho incontrato Stroppa e gliel’ho raccomandato: “Devono sudare la maglia”. A Perugia sono venuto con mio figlio, ha 24 anni, spero che un giorno ce la farà a vedere questa squadra in serie A... perché per me non ci credo più; anche se arrivassimo in finale playoff, in questo momento, con questo stato d’animo, non so se riuscirei ad andare a vedere la partitra". Quattrocentosessantacinque chilometri. Tanto hanno percorso i circa tremila tifosi che ieri sera erano alla partita a Perugia. Alessio Manazzale, operaio, è fatalista: "Noi tifosi del Monza ormai siamo abituati, le cose per noi vanno sempre male... Machin sembrava un cadavere, Gytkyaer era sempre in ritardo e nelle partite decisive sembriamo sempre avere troppa paura"". Ora il Monza. da secondo, ha chiuso al quarto posto e giocherà i playoff da testa di serie. Ma fra gli appassionati biancorossi che attendevano una promozione diretta in serie A, sembra esserci poco da sperare. Soltanto Lele Duse, noto e apprezzato farmacista del centro, si lascia sfuggire mentre commenta la partita dopo il triplice fischio: "Adesso vediamo un po’ come va...".

Gigi Tieri è distrutto. L’altro giorno ha festeggiato i 71 anni. Da una cinquanrtina - racconta - spera che il Monza possa raggiungere la serie A. Ma ieri sera la delusione e il disincanto erani troppo grandi. "Basta, non aspetterò più un altro anno, è inutile, sono stufo di attendere. Peccato perché eravamop davvero tantissimi a Perugia, ma la maggior parte erano penne bianche come me. Ora non ci crediamo più, nemmeno ai playoff. Anche contro il Perugia siamo stati troppo deludenti: abbiamo giocato soltanto per un quarto d’ora, senza mettere in campo quella grinta che si era vista contro il Benevento appena una settimana fa e che ci aveva illusi... Il ritorno sarà triste? Certo, ma per fortuna non ci dovremo “sparare” subito l’autostrada". All’andata avevano prenotato un furgone da 9 posti, ma per la notte "avevamo deciso di rimanere in albergo a dormire... non siamo più giovanissimi. E pensare che l’albergo che abbiamo prenotato è lo stesso in cui ha dormito la notte precedente il Monza, anche ser non credo che incrocieremo i giocatori".