La ginnastica dei vip arriva in salotto con Ibra

Una palestra virtuale pronta a entrare in tutte le case con Giacomo Galliani e il fuoriclasse rossonero nelle vesti di personal trainer

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di Marco Galvani

Per un maniaco della forma fisica come Zlatan Ibrahimovic lui è uno dei dieci migliori personal trainer d’Italia. Non a caso il bomber del Milan lo ha chiamato nella squadra di allenatori di Buddyfit, la palestra virtuale di cui è brand ambassador.

Una medaglia per Giacomo Galliani, 28 anni vissuti per lo sport. Uno studio a Carate Brianza, un altro in prospettiva a Besana, Giacomo ormai da 10 anni è personal trainer e massoterapista. Online farà le sue sessioni di allenamento e anche delle classi speciali in coppia proprio con Ibra. Lezioni aperte a tutti gli iscritti. Ibra ha scelto Giacomo, "è stata anche un po’ di fortuna". Complice il nome che Galliani si è fatto nel mondo degli sportivi e dei vip come allenatore personale: Ibra, ma anche il calciatore Ignazio Abate, i portieri del Genoa Mattia Perin e Alberto Paleari, Irama e il rapper Ghemon. E poi youtuber e sportivi che, però, preferiscono allenarsi nell’anonimato. Oltre a persone comuni che vogliono tenersi in forma senza, però, avere il vincolo di andare in una palestra tradizionale.

"C’è chi è in sovrappeso, chi vuole mantenere la linea e gli atleti che vogliono alzare l’asticella o risolvere qualche problema: tutti hanno le stesse attenzioni perché questo è il mio compito, la missione che mi ha spinto a fare questo lavoro", racconta Giacomo. Con un unico mantra: "No excuses". Senza scuse. Giacomo l’ha fatto innanzitutto con se stesso. Per vincere "la folle paura dell’acqua".

E così, quando "una sera, davanti a una birra, il mio amico Luca mi propose di fare triathlon, io mi tirai indietro perché avrei dovuto imparare a nuotare dove non si tocca". "Hai paura di non farcela?". Una provocazione che Giacomo raccolse come sfida: "Il solo pensiero di dover percorrere 2 chilometri in acque libere durante una competizione come l’Iron Man mi paralizzava - continua -, ma solo affrontando le nostre paure possiamo sconfiggerle".

Il risultato? "Sei mesi dopo ho partecipato all’Iron Man di Rapperswill in Svizzera". E così "adesso aiuto le persone a superare i propri limiti". Aspettando "la soddisfazione più grande" che è quella di "ricevere a fine partita il messaggio di un calciatore che mi ringrazia per averlo rimesso in forma o il grazie di una persona che è riuscita a rientrare nei vestiti fino a poco tempo prima stretti. Il mio successo, la mia gratificazione sono i loro risultati".

E serve anche a lui: "Alleno sempre lo stimolo per vincere nuove sfide - confessa Giacomo -. L’ultima in ordine di tempo è stata l’anno scorso quando insieme ad alcuni amici abbiamo organizzato la prima spedizione al mondo in bicicletta al campo base sull’Everest. Un’avventura folle, anche perché alla fine per la maggior parte del tempo la bici l’abbiamo portata in spalla, ma ci siamo riusciti".

Quest’anno avrebbero dovuto ripetersi con la traversata di Cile e Argentina fino al Machu Picchu, ma il Covid ha bloccato tutti i programmi. E allora "in questi mesi mi sto preparando per due Iron Man in calendario nel 2021, a maggio in Germania e ad ottobre in Sardegna", fa il punto Giacomo, al fianco – come preparatore – dell’atleta paralimpico monzese Andrea Pusateri in vista di un Iron Man. E senza disdegnare, un domani, di togliersi lo sfizio di affrontare una ultra trail, una corsa in montagna, magari quella da 170 chilometri sul Monte Bianco.