La Brianza marcia per la legalità "47 beni confiscati da riusare"

Da Giussano a Desio passando per Seregno. Grande partecipazione. all’iniziativa proposta da Libera

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di Gualfrido Galimberti

Una camminata che mette tutti d’accordo e che, soprattutto, richiama tutti alle proprie responsabilità, sia che si tratti di semplici cittadini sia che si tratti di amministratori pubblici.

Davvero molto partecipata la Marcia della Legalità, organizzata ieri da Libera Monza e Brianza con il sostegno e la partecipazione dei Comuni di Giussano, Seregno e Desio. Una lunga camminata che ha richiamato quasi duecento persone e che ha suscitato molta curiosità lungo tutto il suo percorso. Il ritrovo era fissato per tutti alle 8.45 a Giussano davanti alla sede di “Casa Nostra“ in via Milano, luogo confiscato alla criminalità organizzata. Già dalle prime battute si era capito che l’iniziativa sarebbe stata molto partecipata: una settantina le persone presenti alla prima tappa. Tra loro anche il vicesindaco Adriano Corigliano, che con la sua presenza ha voluto far sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale. Lungo il percorso qualcuno si è staccato per impegni, altri si sono aggiunti. Seconda tappa a Seregno: i partecipanti sono arrivati alle 10.15 in corso Matteotti, alle spalle del palazzo municipale. Poi via di nuovo verso Desio, anche lì davanti al municipio, perché oggi non si può parlare di legalità se non si pensa alle istituzioni: al loro supporto, ma anche alla necessità che loro, per prime, adottino atteggiamenti corretti e consapevoli.

"È stata davvero una bella iniziativa – commenta Valerio D’Ippolito, responsabile di Libera Monza e Brianza – Vogliamo che diventi un appuntamento fisso. Abbiamo coinvolto tre Comuni che, per motivi diversi, negli anni hanno fatto discutere proprio per quanto riguarda il rispetto delle leggi. Naturalmente luogo simbolo di oggi era Casa Nostra di Giussano, ma sia la tappa intermedia di Seregno sia quella di Desio sono molto significative". A Desio, poi, la giornata è stata impreziosita con la riproduzione dei modellini dei beni confiscati alla mafia. Soddisfazione anche da Alberto Rossi, sindaco di Seregno: "Una iniziativa non solo per ricordare l’importanza della legalità – commenta – ma anche per ricordare che lo Stato e le istituzioni ci sono anche in quei luoghi ove sembrava non ci fossero più. A Seregno abbiamo già ottenuto un bene che era nella disponibilità della criminalità organizzata, in totale sono 47 quelli iscritti nei registri che intendiamo mettere a disposizione della collettività".