L’ultimo giorno di Umberto I finisce in tv

Il docufilm ideato e prodotto dall’associazione Monza Regale è stato acquistato da Rai Storia e verrà trasmesso oggi alle 14.05 e alle 20.25.

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di Barbara Apicella

Centoventi anni fa Monza finì sulle prime pagine dei giornali per il regicidio; oggi Monza finisce in tv sempre nel nome di re Umberto I.

Il docufilm “L’ultimo giorno del re“, ideato e prodotto dall’associazione Monza Regale, è stato acquistato da Rai Storia e verrà trasmesso oggi alle 14.05 e alle 20.25. Il canale storico della rete nazionale ne ha acquistato i diritti per sedici mesi con immenso orgoglio di Ettore Radice che ha eseguito le ricerche storiche, la sceneggiatura e per la prima volta anche la regia. Il docufilm dura circa quindici minuti e ripercorre quell’ultimo giorno di vita del re Umberto I: era il 29 luglio 1900 quando il sovrano, in trasferta a Monza, venne ucciso per mano dell’anarchico Gaetano Bresci. Nel docufilm quel giorno e quelle emozioni sono state rievocate e raccontate dal generale Emilio Ponzio presente il giorno del regicidio, e che dieci anni dopo venne invitato a Monza per ricordare l’assassinio del re. "È stato un lavoro intenso e interessante - spiega Ettore Radice -. Le ricerche e la stesura della sceneggiatura sono durate alcune settimane. Mi sono gettato a capofitto in questo progetto". I tre protagonisti (il re Umberto I, la regina Margherita e il generale Emilio Ponzio Vaglia) sono stati affiancati da numerose comparse; le scene sono state girate in Villa Reale, al Parco, nella saletta reale della stazione, all’ospedale Vecchio, alla cappella espiatoria e in parte anche alla Cascina Lodovica di Oreno, dove si trovano le carrozze storiche.

"Umberto I era un re molto amato dai monzesi - prosegue Radice -. Donò 500mila lire per la costruzione dell’ospedale Vecchio e durante i suoi soggiorni Monza era la città più importante d’Italia; nella Reggia sono stati ospitati sovrani e capi di Stato". Ma con la morte del re finì anche l’idillio tra la città e i Savoia. "Iniziò così anche il declino della Villa Reale. L’erede, Vittorio Emanuele III, non venne mai più a Monza e quando passava con il treno all’arrivo a Monza chiudeva le tendine". Gli arredi vennero trasferiti nei palazzi romani e non fecero mai più ritorno. Monza Regale con questo docufilm ha voluto non solo ricordare un evento che ha segnato profondamente la storia della città e dell’Italia, ma anche far conoscere e promuovere le bellezze storiche, naturali e artistiche del territorio. "Il re Umberto I era stato soprannominato il re buono. Ma Monza, così come il resto d’Italia, in quel periodo stava attraversando una profonda crisi, importanti tensioni sociali con il popolo che, due anni prima, anche a Monza era insorto per il caro pane. In quell’occasione l’esercito sedò la sommossa uccidendo sette persone, tra cui anche una donna incinta".