I-Days: Kupo e Kiara, l’emozione di precedere i Radiohead

All'evento del parco di Monza la band brianzola che è già una sorpresa

Kupo e Kiara

Kupo e Kiara

Monza, 11 giugno 2017 - Lui all'anagrafe è Claudio Cupelli. Per gli amici è Kupo, da sempre, «perché da giovane le kappa abbondano». Lei, invece, è Chiara Colombo. Che in arte scrive con la solita kappa. E insieme, sul palco, diventano KNK (www.facebook.com/KnKproject). Kupo e Kiara. La musica nel sangue, nelle emozioni e nei loro progetti. Farla diventare un lavoro? «Sicuramente vorremmo poter dedicare sempre piú alla musica», confessa Chiara. Monzese, insegnante di inglese, «sono cresciuta in una famiglia di non musicisti ma con la mamma con una passione per la musica inglese, papà per quella americana della West Coast». È lei che scrive i testi (in inglese) delle canzoni che suonano sugli spartiti di Kupo.

«Papà mi suonava la chitarra davanti e da lì ho iniziato anche io, da autodidatta», racconta Claudio da Villasanta, un lavoro in una azienda di moda. Chitarra acustica, emozioni pizzicate sugli arpeggi. Il loro incontro «è stato casuale, i nostri stili si sono abbinati spontaneamente». Tanti live nei locali della Brianza, un primo cd autoprodotto - «Wings to fly» - 11 brani con una impronta alternative, pop rock elettronico, e il palco degli I-Days dello scorso anno. Altre serate, secondo album - «Silver» - «molto più sognante, introspettivo, realizzato senza pensare troppo alle strutture pop».

Un disco verso la maturitá e l’indipendenza. In cui Kupo e Chiara riescono a essere quello che sono, senza condizionamenti esterni. «Le nostre canzoni nascono insieme, racconto idee, fantasie, persone» e Claudio ricama sopra la musica. La loro crescita la dimostra la loro seconda partecipazione agli I-Days, fra i vincitori del contest Brianza Rock Festival. Realizzando il sogno di raccontare la loro musica a un festival internazionale. Saliranno sul palco venerdì, prima di James Blake e Radiohead. Mescolando suggestioni acustiche, melodie pop e interessanti arrangiamenti elettronici. Intravedi un po’ di tutto. Depeche Mode, Skin e Skunk Anansie. E pure qualche magia di Jeff Buckley. Momenti acustici in duo, e poi con la band che li accompagna con Marco Cella alla batteria, Alessandro Carugo alle tastiere e Giacomo Orlandi al basso. Agli I-Days presenteranno i loro inediti giá pubblicati e anticiperanno anche qualche pezzo del terzo album in lavorazione con il produttore di fama internazionale Pietro Foresti.