K-Flex, tutti al corteo a Roma

Botta e risposta azienda-sindacati sull’udienza in Tribunale

I lavoratori della K-Flex in corteo a Roma

I lavoratori della K-Flex in corteo a Roma

Roncello (Monza e Brianza), 7 maggio 2017 - Un'altra giornata di lotta, in trasferta, per gli operai della K-Flex di Roncello, a Roma, ieri, al corteo della Cgil per il nuovo Statuto dei lavoratori. Magliette arancioni d’ordinanza, simbolo della battaglia ingaggiata contro la delocalizzazione della multinazionale brianzola, con lo striscione in tinta alzato e lo slogan degli oltre 100 giorni di protesta ai cancelli di via Da Vinci: "La resistenza continua".

In piazza San Giovanni c’erano anche loro. Nonostante i licenziamenti, recapitati una settimana fa dall’azienda, aspettando la pronuncia del giudice, rinviata all’11 maggio. Giorni d’attesa, dunque, ma non senza novità. "Abbiamo chiesto alla proprietà di restituire i finanziamenti che ha avuto dallo Stato per il 2015 - ricorda Carlo Calenda, - e abbiamo bloccato quelli per la ricerca. Ma non possiamo impedirle di andarsene, né chiudere le frontiere".

Il ministro dello Sviluppo economico, che ha seguito da vicino la trattativa, chiusa con un nulla di fatto, risponde a quanti chiedono un intervento urgente del governo per evitare che le 187 famiglie coinvolte si ritrovino in mezzo alla strada. Appello condiviso dai segretari generali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Annamaria Furlan. C’è un altro aspetto, che va oltre il caso specifico, sul quale insistono gli stessi operai della K-Flex, ed è quello di rivedere la normativa che concede incentivi alle imprese per l’internazionalizzazione "se questo significa, alla fine, lasciare il Paese, creando disoccupazione". Una crociata portata avanti da Filctem e Femca, le organizzazioni sindacali del settore, e fatto proprio dai partiti, senza differenze di schieramento: dal Pd, alla Lega, ai 5 Stelle. Ma questo riguarda il futuro, mentre "qui c’è in gioco il destino di tutte queste persone", sottolinea Matteo Moretti della Cgil. La speranza è appesa a un filo. "Ci auguriamo che la giustizia restituisca dignità ai lavoratori", aggiunge. Intanto, sale la tensione. Dopo il rinvio di giovedì deciso dal giudice che in pochi minuti ha chiuso la prima udienza, c’è stato l’ennesimo scambio al vetriolo fra sindacati e azienda. Filctem ha sottolineato che il Gruppo ha presentato la memoria difensiva all’ultimo momento utile, mentre la famiglia Spinelli, titolare, tramite nota, fa sapere "di aver agito nei termini di legge" e respinge "l’accusa di arroganza".