Ivana Borgonovo morta per embolia dopo l’immersione

L’autopsia sulla 54enne conferma la causa del decesso avvenuto sulla spiaggia di Cavoli, in Sardegna, dove si trovava col marito

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Una embolia gassosa. È questa l’ipotesi concreta che sembra emergere dall’autopsia sul corpo di Ivana Borgonovo, la donna di 54 anni originaria di Desio, che è morta martedì poco dopo un’immersione nelle acque della Sardegna. Lo ha delineato il medico legale Roberto Demontis, incaricato di effettuare la perizia necroscopica sulla salma. In sostanza sarebbe stata riscontrata aria nel circolo sanguigno della turista. Gli esami istologici saranno poi integrati da quelli sulle attrezzature sequestrate (la tuta da sub e il computer), utilizzate nell’immersione. La verifica del tracciato di immersione e di riemersione potrebbero contribuire a verificare quanto accaduto. Accertamenti utili per delineare il quadro che ha portato alla tragedia, anche se non serviranno per alleviare il dolore del marito che era con lei in vacanza a Costa Rei. La donna, che viveva da tempo a Milano, era una habituè di questa zona a sud della Sardegna, che tanto amava.

Così come era appassionatissima ed esperta delle immersioni. Più di 200 quelle registrate nel suo "curriculum" sott’acqua, grazie a un Master di massimo livello. Probabilmente qualcosa ha iniziato a non funzionare al meglio, nel suo corpo, sott’acqua. Appena è risalita, lo ha manifestato agli organizzatori dell’escursione all’isola dei Cavoli, al largo di Villasimius (un diving di Costa Rei): "Mi sento molto stanca". Poco dopo, ha perso i sensi. Sul posto si è fiondata la Guardia costiera, è arrivato anche l’elisoccorso. È stata trasportata al porticciolo, ma tutte le pratiche per rianimarla sono state vane. Poco dopo i soccorritori non hanno potuto fare altro che certificare il decesso. La salma è stata trasportata all’istituto di medicina legale del Policlinico di Monserrato. In questi giorni verrà organizzato il rientro a Milano, per l’estremo saluto dei suoi cari. Una tragedia che ha creato sgomento in quell’angolo di Sardegna, dove sono decine i centri di immersione autorizzati e centinaia le persone che tutti i giorni si tuffano alla scoperta delle straordinarie bellezze marine. Ale.Cri.