Monza, è già allarme smog

Dal 14 novembre i valori di Pm10 sono oltre la soglia di attenzione

L'aria di Monza è già diventata irrespirabile

L'aria di Monza è già diventata irrespirabile

Monza, 16 novembre 2018 - È iniziato da due giorni il "solito" grigio inverno monzese, da quando mercoledì è ripartito il conteggio delle giornate di aria irrespirabile. Il 14 novembre è stato il primo giorno della nuova stagione fredda in cui i valori di inquinanti dell’aria registrati in città sono tornati "rossi", superando i limiti tollerati per legge.

Alla centralina Arpa di via Machiavelli mercoledì le polveri sottili Pm10 hanno fatto registrare concentrazioni nell’aria di 52 microgrammi per metro cubo di media giornaliera quando la soglia d’attenzione è fissata a 50, e anche le polveri ancora più fini Pm2.5 sono arrivate a 28 microgrammi per cubo quando la giusta qualità dell’aria richiederebbe che non superino il valore di 25. Con lo sforamento del limite del Pm10 riparte anche il conteggio delle giornate "fuorilegge" per lo smog rispetto alla soglia di 35 giorni all’anno di tolleranza per ogni città rispetto alle norme europee di qualità dell’aria, un limite a cui Monza arriva già senza margine in vista della fine del 2018 perché si porta dietro le tante giornate "fuorilegge" registrate nei mesi freddi di inizio anno. È Legambiente Lombardia ad aver preso i valori della centralina Arpa registrati lo scorso inverno, conteggiando quelli "fuorilegge", e per Monza il risultato è stato che per 86 giorni nell’inverno 2017-2018 il Pm10 nell’aria era oltre il limite di 50. Con poi punte anche il triplo più alte rispetto alla soglia di tolleranza nelle giornate più irrespirabili. E non c’è neppure la consolazione di poter riprendere una boccata d’aria buona durante i mesi caldi perché se quando sono spenti gli impianti di riscaldamento e le condizioni climatiche meno favorevoli alle concentrazioni polveri il Pm10 torna nei livelli giusti, si alzano invece i valori dell’ozono: è il cosiddetto «smog fotochimico» che aumenta le sue concentrazioni nei periodi estivi e per cui la tolleranza prevista è di 25 giorni l’anno di superamento della soglia di 120 microgrammi di ozono al metro cubo. E a Monza con l’ozono va pure peggio che con lo smog tanto da essere, solo dopo Brescia, la seconda città lombarda più inquinata con un 2018 in cui da gennaio a oggi si sono registrate 92 giornate di superamento della soglia d’attenzione. 

Ricomincia la stagione grigia e allo stesso tempo la questione su come affrontarla dopo che assieme al problema per i polmoni c’è anche il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per la procedura di infrazione sulla qualità dell’aria. "Anche quest’anno per i polmoni dei lombardi non c’è stata soluzione di continuità tra l’inquinamento estivo da ozono e quello invernale – ha detto Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Per la Lombardia ed in generale per le regioni del bacino padano le misure di limitazione delle emissioni devono diventare una priorità politica e amministrativa. Nonostante l’esistenza dell’Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano, infatti, tuttora si continua a procedere per deroghe: è necessaria una netta inversione di tendenza".