Neonato morto in incidente, i consigli degli esperti: "In auto i bambini si salvano così"

L'associazione il Salvagente e il Moige dopo l'incidente che a Monza ha ucciso un bimbo di 14 giorni

Un bambino viene assicurato sul seggiolino in auto

Un bambino viene assicurato sul seggiolino in auto

Monza, 15 novembre - «La mancata sicurezza in auto è la prima causa di morte in età pediatrica». A due giorni dal tragico incidente di Monza, in cui un bambino di appena 14 giorni di vita è morto forse anche perché non era stato adeguatamente legato con la cintura di sicurezza in macchina, torna a battere duro Mirko Damasco.

Ne sa qualcosa di questi temi, lui, che è stato Commissario del Comitato provinciale della sezione di Monza e Brianza della Croce Rossa e che oggi presidente dell’associazione Il Salvagente, che della sicurezza dei più minori ha fatto la propria missione.  «Ce ne accorgiamo quando andiamo a fare lezione nelle scuole e i bambini candidamente ci raccontano che spesso in auto non si legano con la cintura». Un problema prima di tutto culturale, «la sicurezza va imparata e non solo dal punto di vista normativo». Tanti gli accorgimenti in base all’età del piccolo viaggiatore: «Sotto i 15 mesi devono viaggiare in senso contrario a quello di marcia. Il posto centrale è il più sicuro. Vanno legati bene, anche il seggiolino va assicurato al sedile in maniera adeguata». Spesso è complesso districarsi fra seggiolini e cinture: «Gli stessi commercianti di seggiolini dovrebbero prendersi la briga di spiegare bene come si usa quello che vendono. E servirebbe una campagna nazionale per ribadire queste semplici norme salvavita». Ad esempio? «Il piccolo non dovrebbe mai indossare un cappotto o un giubbotto più spesso di un centimetro e mezzo: altrimenti, in caso di forte impatto, la cintura salva l’indumento, e il bambino sguscia via... E il freddo? Basta coprire il bimbo assicurato con una coperta o un cappotto a mo’ di coperta». 

Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige (Movimento Italiano Genitori), spiega: «In Italia sono oltre 100 i bambini che perdono la vita ogni anno in auto. Un dato impressionante sul quale si fa molto poco. Pensi a quante risorse vengono impiegate per la salute di un bambino, mentre praticamente nulla per promuovere uso del seggiolino per i minori, nonostante sia previsto da una legge dello Stato e sia, quindi, obbligatorio». Cosa bisogna fare per proteggere adeguatamente il proprio bambino? «È semplice: allacciare il minore al seggiolino anche se strilla. Mentre è inaccettabile tenere un minore slacciato oppure in braccio davanti. Purtroppo non si è consapevoli della gravità del gesto e del rischio che si corre. Tempo fa una nostra campagna sul tema recitava: “l’abbraccio più sicuro non è il tuo”». Dove e come devono viaggiare i piccoli? «Occorre seguire il peso del bambino per dare il seggiolino giusto. Finito il periodo del seggiolino occorre passare alla basetta che alza il minore e consente di indossare correttamente la cintura». C’è adeguata informazione su questo tema? «Le industrie produttrici, salvo rare eccezioni, non sono molto attive nello sviluppo di azioni di informazione alle famiglie, e tutto questo crea decisamente un vulnus nella formazione dei genitori che il più delle volte non sono pianamente coscienti delle azioni da fare per la sicurezza dei loro figli».