Boyscout sedicenne travolto in via Visconti: 1 anno pena sospesa

Patteggiamento per l'automobilista ventiseienne: non era ubriaco né sotto effetto di droghe

Matteo Trenti stava andando a casa in bicicletta

Matteo Trenti stava andando a casa in bicicletta

Monza, 14 giugno 2016 - Patteggiamento ad 1 anno con la pena sospesa per l'investimento mortale del boyscout monzese.

Lo ha accettato oggi il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci per l'automobilista ventiseienne che la sera del 31 marzo 2015 ha travolto ed ucciso Matteo Trenti, il sedicenne monzese che era in sella alla sua bici in via Azzone Visconti e stava tornando a casa da una riunione dei boyscouts.

La pena di 1 anno di reclusione con la sospensione condizionale è stata concordata tra i difensori dell'imputato e il pm della Procura di Monza perché l'automobilista, descritto come un ragazzo a sua volta giovane rimasto prostrato per la morte del sedicenne e totalmente incensurato, non è risultato ubriaco o sotto l'effetto di droghe durante la guida e viaggiava ad una velocità di una ventina di chilometri orari superiore a quella di 50 consentita in città dal codice della strada.

L'automobilista si era inoltre fermato dopo l'investimento chiamando i soccorsi.

I soccorritori inviati dal 118 avevano subito eseguito le manovre di rianimazione del boyscout, poi trasportato in fin di vita all’ospedale San Gerardo, dove il giorno seguente i medici ne avevano dichiarato la morte cerebrale e i genitori avevano acconsentito all’espianto degli organi.

I familiari del ragazzo si sono costituiti parti civili nel procedimento penale per omicidio colposo dove il giudice ha chiamato al processo come responsabile civile la società di assicurazione sottoscritta dall'automobilista, che ha fatto un'offerta di risarcimento ritenuta però inaccettabile dai genitori di Matteo, che ora procederanno con una causa civile.