In manette la banda dei ladri acrobati

Quattro uomini di origini albanesi, tra i 21 e i 37 anni, autori di 4 colpi in 48 ore. Si calavano dai tetti nelle case da svaligiare, traditi dall’auto di grossa cilindrata

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di Barbara Calderola

A tradirli è stata l’auto di grossa cilindrata, un’Alfa Stelvio blu, che avevano rubato per i loro colpi e custodita in un box a Cesano Maderno, insieme alla pistola, una 7.65, sempre a portata di mano per minacciare le vittime e in realtà mai usata, agli attrezzi del mestiere, alle ricetrasmittenti per le comunicazioni e parte della refurtiva. Quattro colpi in 48 ore fra Brianza e hinterland, ma ce ne sarebbero molti altri al vaglio degli inquirenti da attribuire alla presunta “banda di ladri acrobati“ fermata ieri dagli specialisti della sezione “Criminalità straniera“ della Squadra mobile di Milano. In manette, gli albanesi Arnoldi Gjoka, 28 anni, Aleksander Senaj, 37 anni, Klevis Kola, 21, e Alfons Cani, 27. All’inizio della scorsa settimana è partita l’escalation di incursioni. Nel giro di pochi giorni i poliziotti sono riusciti a incastrare gli autori, intercettati tra Bruzzano e Rodano. Fra i loro bersagli, una coppia di Vimercate, in vacanza per cinque giorni. Al ritorno "abbiamo trovato l’inferno: quadri per terra, cassetti rovesciati. Danni a non finire per rubare quattro cose". Ma per Carla, nome di fantasia, l’altra brutta sorpresa è arrivata quando è corsa al nascondiglio segreto per controllare se c’era ancora il tesoro custodito gelosamente da una vita: l’anello di fidanzamento che il marito Mario le aveva regalato nel 1964 e una catenina che i due innamorati si erano scambiati allora.

"Era vuoto. Che colpo è stato. Sono convinta che quei farabutti abbiano un arnese per scovare l’oro. Era impossibile trovare il pertugio al quale avevamo affidato i nostri ricordi". Sui social la pensionata aveva promesso una mancia ai responsabili, se le avessero riportato i preziosi. "Ma non sarà necessario, primo perché li hanno presi, secondo perché oggi andrò in Questura a Monza, forse hanno ritrovato l’anello. Dalla descrizione che ho fatto al telefono ci sono buone probabilità di riavere il brillante a stella che mi ha accompagnata per i 57 anni del mio matrimonio". La coppia si era concessa una piccola pausa dal tran tran quotidiano, "neanche una settimana e il 22 giugno il commando ha sollevato la tapparella antintrusione ed è scivolato in casa. Non ci sono parole per descrivere lo choc subito quando abbiamo visto cosa avevano fatto. Non so ancora quanto ci costerà sistemare tutto. Per andare dalla porta al letto in camera nostra serviva una passerella. Hanno distrutto ogni cosa". Nella via c’è stato un altro furto "e altri quattro nella vicina Oreno: stesse modalità, stessi risultati. E’ uno schifo". "La cosa peggiore è sentirsi violati nella propria intimità: una sensazione terribile".