In Brianza è nato il Polo della cultura

Il battesimo dell’unione di 70 biblioteche con 52 sindaci in fascia tricolore a Palazzo Trivulzio, a Melzo

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MELZO (Milano)

di Barbara Calderola

Adesso Brianza e Milano Est sono un solo, enorme, polo culturale: Cubi in rete. Settanta biblioteche spalmate su 52 Comuni a cavallo delle due province hanno unito le forze diventando il paradiso di un esercito silenzioso di amanti dei libri. Di chi, cioè, non può fare a meno di sfogliare e sognare, instancabili viaggiatori immobili che hanno sofferto durante la pandemia, quando l’accesso era vietato.

"Scene che si spera appartengano al passato", dice Mauro Colombo, sindaco di Bellusco. La cerimonia si è tenuta a Melzo, capofila del progetto, nella splendida cornice di Palazzo Trivulzio: fra le sue stanze è nata l’azienda che mette tutti gomito a gomito. Grandi e piccoli, nessuno manca, "per questo salto nel futuro con le biblioteche trasformate in nuove piazze aperte alla città". Non solo scaffali pieni di volumi, ma anche salotti dove si stringono relazioni. Bacino d’utenza, 600mila abitanti, catalogo di 1 milione e mezzo fra titoli e contenuti digitali: un’enormità in grado di coprire qualsiasi richiesta, "primo mattone di un nuovo welfare che mette al centro tutti i bisogni delle persone".

La svolta è arrivata dopo un cantiere delle idee durato tre anni con visite ai grandi templi del sapere nel Nord Europa, e servizi moltiplicati. Le strutture di casa inserite nel network hanno una vasta offerta per tutti: intrattenimento per i ragazzi ma anche per i piccolissimi, sale studio per universitari, concorsi per incentivare la lettura degli studenti, incontri con gli autori. Pezzi della proposta che potrà essere flessibile e personalizzata sulla base delle esigenze di ciascuno. Un altro vantaggio, oltre alla messa in sicurezza di conti che quando erano divisi traballavano e oggi invece sono sotto controllo.

"Questa operazione ci permette di offrire ai nostri cittadini il meglio della produzione culturale di oggi", sottolineano gli amministratori del Vimercatese. Il salto di qualità va nella direzione della "biblioteca delle persone", una rotta battuta da molte Giunte da queste parti, ma adesso orizzonte condiviso alla base di tutte le scelte. Fra le novità in arrivo, l’estensione dell’apertura serale o nel weekend, corsi di formazione, laboratori, gaming zone. Al cambiamento hanno lavorato in 350: bibliotecari, cittadini, professionisti e tecnici. Tante voci per un solo grande coro. Il momento è stato fissato per sempre in uno scatto: 52 sindaci in fascia tricolore, uno accanto all’altro per lanciare il nuovo progetto culturale.