In 450 non hanno pagato la Tari Il Comune ora chiede 350mila euro

Disposta la riscossione coattiva dopo aver scoperto 986 avvisi di accertamento caduti nel vuoto fra 2014 e 2020

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La Giunta Pozzoli ha deciso di procedere alla riscossione coattiva della Tari in arretrato. Lo scoperto tra il 2014 e il 2020 arriva a un importo di oltre 350mila euro, a causa di quasi 986 avvisi di pagamento non ottemperati. Sarebbero ben 450 i contribuenti besanesi che tra il 2014 e il 2020 hanno saltato i pagamenti per la Tari, la tassa sui rifiuti. Una somma da riscattare che oltrepassa i 350mila euro.

Il Comune di Besana è passato alla controffensiva approvando la riscossione coercitiva. Come riporta la determina, dal 2014 al 2020 risultano totalmente o parzialmente impagati 986 avvisi di accertamento Tari, intestati in totale a 450 contribuenti. Un buco di 346mila 851 euro per le casse comunali, a cui si aggiungono altri 11mila e 951 euro di responsabilità della Provincia di Monza e Brianza. Nell’atto si legge che gli elenchi dei contribuenti inadempienti sono stati formati a seguito degli accertamenti Tari per le annualità comprese tra il 2014 e 2020, emessi e notificati tra il primo gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. I contribuenti debitori, oltre a non aver saldato l’imposta al tempo dell’emissione – neanche divisa in tre rate, e nemmeno in un’unica soluzione – non si sono messi in regola nemmeno davanti agli accertamenti notificati negli ultimi due anni. Sarà la società Sorit spa (Società Servizi e Riscossioni Italia) a occuparsene, secondo il contratto firmato il 6 febbraio di due anni fa.

Son.Ron.