Imprenditore fallito per colpa dello Stato, eseguito lo sfratto. Manifestanti in protesta

Dopo la visita del leader dei Cinque Stelle Di Maio, l'incontro con il segretario della Lega Matteo Salvini: "Una legge Bramini che aiuti le tante persone come Sergio"

Sergio Bramini

Sergio Bramini

Monza, 18 maggio 2018 - Si è concluso intorno alle 18.30 lo sfratto di Sergio Bramini, l'imprenditore che dichiara di avere 4 milioni di crediti nei confronti dello stato. Questa sera è stato dunque costretto ad allontanarsi dalla sua casa di via Sant'Albino a Monza. La misura è stata eseguita dopo una lunga trattativa sul posto tra l'esecutore giudiziario e la parte, assistita dall'avvocato. E' stato dunque nefgato il rinvio di 30 giorni chiesto dai suoi avvocati, anche con la motivazione dell'esistenza di un imprenditore pronto a saltare il suo debito. All'operazione è stato necessario il supporto della polizia in quanto forza pubblica perché  inizialmente vi era stata opposizione, ma alla fine è stato lo stesso imprenditore a caricare i suoi averi e ad abbandonare l'abitazione. 

"Il curatore fallimentare si è opposto, avevamo un assegno quale impegno, la banca era d'accordo, farò opposizione", ha commentato Sergio Bramini, gli occhi colmi di lacrime, appena fuori dall'ultima trattativa con gli ufficiali giudiziari. E ancora: "Devono mettermi le manette". Parole pronunciate anche in diretta Facebook dal profilo del senatore leghista Andrea Crippa. La diretta è stata condivisa anche dal segretario del Carroccio Matteo Salvini, che ha commentato: "Fallito per colpa dello Stato che non gli paga 4 milioni di euro". Nel video, Bramini e Crippa hanno detto di essere pronti a legarsi e hanno protestato perché non è stato concesso un rinvio di trenta giorni anche se c'è un imprenditore con un «assegno circolare» pronto per chiudere in contenzioso con il tribunale fallimentare. "I giusti - ha chiesto Bramini -, le persone per bene che vogliono che la giustizia sia gestita in modo corretto, a voi dico venite qua, accorrete perché abbiamo bisogno di aiuto". Fuori dalla porta della sua dimora, tra telecamere e agenti di Polizia, centinaia di persone accorse in suo sostegno, alla notizia dello sgombero, hanno urlato "vergogna".

Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini incontra l'imprenditore Sergio Bramini (Ansa)
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini incontra l'imprenditore Sergio Bramini (Ansa)

"Non vogliamo che accadano mai più casi come quello di Sergio Bramini che nonostante abbia quattro milioni di euro di crediti dallo Stato per mancati pagamenti relativi a servizi svolti dalla sua azienda è costretto a lasciare la sua unica abitazione, che aveva ipotecato per cercare di salvare la sua attività e il posto di lavoro di trenta dipendenti. Questa storia non è degna di un paese civile" hanno detto i leghisti Emanuele Pellegrini e Massimiliano Romeo che hanno presentato una proposta di legge per impedire procedure esecutive ai danni di cittadini il cui fallimento è causato da ritardi o mancati pagamenti da parte di enti pubblici. "Questa proposta di legge è importantissima per molti cittadini italiani e invitiamo tutti a sottoscriverla perché - spiegano i leghisti - sana ingiustizie e controsensi normativi. E' assurdo che persone perbene come Sergio Bramini vivano questi calvari. Chi è fallito per colpa del mancato pagamento di ingenti crediti da parte degli enti pubblici non può vedersi espropriato l'immobile nel quale vive. Crediamo - concludono i leghisti - che nessuno possa opporsi a questa proposta di legge". 

Sergio Bramini con Luigi Di Maio (Ansa)
Sergio Bramini con Luigi Di Maio (Ansa)

(ha collaborato DARIO CRIPPA)