Inseguito, fugge. Trovato morto a Origgio: si apre il fascicolo

Ipotesi di reato contro ignoti: istigazione al suicidio, ma bisognerà attendere gli esiti dei prelievi dagli organi del 28enne

I carabinieri avevano provato a fermare il giovane, trovato poi impiccato

I carabinieri avevano provato a fermare il giovane, trovato poi impiccato

Lentate sul Seveso (Monza e Brianza), 12 gennaio 2020 - L’autopsia non fa luce sulla morte del 28enne di Lentate sul Seveso fuggito a un posto di controllo dei carabinieri a Desio e ritrovato poi impiccato dentro una ditta a Origgio. Bisognerà attendere gli esiti dei prelievi dagli organi interni. Ma intanto i familiari del ragazzo hanno chiesto alla Procura di Busto Arsizio, che ha aperto un fascicolo penale contro ignoti per istigazione al suicidio, di acquisire i tabulati telefonici con le celle di aggancio dei carabinieri delle diverse pattuglie che hanno inseguito la Bmw guidata dal giovane, nonché i filmati delle telecamere posizionate lungo tutto il percorso e all’esterno e all’interno dell’azienda teatro della tragedia. A indagare sulla vicenda è la pm Susanna Molteni, che ha disposto l’autopsia sul corpo del ragazzo, S.M., iniziata ieri a mezzogiorno e durata diverse ore, anche alla presenza di un consulente nominato dai familiari, rappresentati dall’avvocata Roberta Minotti del Foro di Monza, alla ricerca della verità su un epilogo che a loro appare inconcepibile.

A carico di S.M., che viveva in Brianza con la madre e il fratello di due anni più piccolo, risulta un solo precedente per guida in stato di ebbrezza con la sospensione della patente. Non si capisce quindi perché abbia deciso di non fermarsi all’alt dei militari. "Ho fatto un casino, sto venendo da te, non posso fermarmi perché ho paura che mi uccidano", ha detto telefonando dall’auto al padre che vive a Legnano e che ha sentito in diretta gli spari. Più tardi gli ha mandato su whatsapp la sua posizione e nell’ultima telefonata, secondo quanto ricostruito dal genitore, lui lo ha sentito ansimare come se stesse correndo. Poi più nulla. Il padre ha quindi deciso di rintracciarlo e la posizione inviata l’ha portato nei boschi accanto alla ditta di Origgio, dove nel frattempo i carabinieri avevano prelevato la Bmw, mentre una loro auto è tornata in caserma su un carro attrezzi. Le scarpe Adidas bianche vengono trovate pulite a ridosso della recinzione dell’azienda e il corpo senza vita, con i vestiti sporchi di fango, impiccato al terzo piano con la sua cintura al gancio di un macchinario per la lavorazione del vetro. In posizione seduta, che al padre è apparsa innaturale, con alcune ecchimosi a zigomo e mano sinistri e altre contusioni ritenute macchie ipostatiche dai soccorritori inviati dal 118 che hanno confermato il decesso per impiccagione. L’autopsia non è stata decisiva per risolvere il giallo di questa giovane morte ma ora l’analisi dei prelievi eseguiti sui diversi organi interni potranno andare più nel profondo sulle sue condizioni fisiche nei momenti precedenti al decesso.