Il sindaco alla sbarra: "Riparerò nel mio Comune"

Siccardi è accusato di simulazione di reato per essersi inviato messaggi minatori. Ora chiede la messa alla prova per lavori di pubblica utilità nel suo stesso municipio

Migration

di Stefania Totaro

Otto mesi di messa alla prova per svolgere lavori di pubblica utilità, individuati nel digitalizzare le pratiche del Comune dove lui stesso è primo cittadino. È la proposta fatta al Tribunale di Monza dal sindaco di Ornago Daniel Siccardi per estinguere il reato di simulazione di reato di cui è accusato: essersi inviato messaggi minatori che alludevano "a una fine tragica", così come i volantini dello stesso tenore trovati nel suo ufficio.

Ieri il sindaco doveva presentarsi davanti alla giudice monzese Elena Sechi per affrontare il dibattimento dopo la citazione diretta a giudizio fatta dalla Procura di Monza. Siccardi ha mandato il suo avvocato, Francesco Montesano, a chiedere la sospensione del processo e la messa alla prova e a proporre come ente dove svolgere i lavori di pubblica utilità proprio il Comune di Ornago. Una scelta che potrebbe scatenare un conflitto di interessi, ma che secondo il legale è una forma riparatoria adeguata per il contesto digitale in cui il presunto reato si è consumato e che eviterà i costi per affrontare la digitalizzazione comunque necessaria.

La giudice ha accolto la sospensione del processo, fissato in 8 mesi la messa alla prova ma si è riservata di accogliere il progetto dopo che verrà elaborato nei dettagli. Si torna in aula a marzo per una verifica. La rivelazione di essere preso di mira e di avere intenzione di presentare denuncia Siccardi l’aveva fatta su Facebook il 28 aprile 2021. "Lo rivelo per preservare e proteggere le persone a me care e la mia famiglia", aveva detto ottenendo molti slanci di solidarietà. Il sindaco si difende sostenendo di essere invece vittima di un hacker. "Ho preso la soffertissima decisione di sospendere il processo dopo due anni terribili per me e per la mia famiglia – sostiene Daniel Siccardi – Questa vicenda, che per me rimane assurda, ha assorbito energie fisiche, economiche ed emotive tali che non posso più sostenere. Non posso più sottoporre la mia famiglia a continui attacchi e offese per una vicenda in cui io sono vittima. Prima di tutto la paura per le minacce ricevute, poi il passaggio da vittima ad accusato è stato uno shock. Non è certo l’epilogo che avrei voluto per questa assurda vicenda, ma non posso continuare con questo calvario e il relativo stillicidio che ne consegue. Voglio dedicare tutte le mie energie al mio ruolo di sindaco, di padre e alla comunità di Ornago. Tutta la vicenda non ha a che fare con le mie mansioni da primo cittadino che continuerò a svolgere con lo stesso spirito di servizio di sempre. Posso solo ringraziare chi in questi mesi è stato sempre al mio fianco e ha creduto alla mia versione dei fatti, che è l’unica verità", conclude Siccardi.