Il rapper Rosa Chemical in ematologia pediatrica

Realizzato il sogno di un 16enne ricoverato che ha fatto ascoltare all’artista i suoi brani e ha chiesto consiglio su come sfondare nel campo

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di Cristina Bertolini

Anche il rap aiuta a stare meglio. Andrea, 16 anni, aspirante rapper ricoverato al Centro di ematologia pediatrica Maria Letizia Verga ha visto realizzato il suo sogno: incontrare Rosa Chemical, giovane artista rap, noto al grande pubblico per il suo singolo con Gianna Nannini. Andrea ha avuto la fortuna di passare un’ora a stretto contatto con il giovane artista piemontese, al quale ha fatto ascoltare i propri pezzi e ha chiesto consigli su come sfondare in questo campo. Al Centro Verga si realizzano i desideri dei pazienti in cura, grazie al “Progetto adolescenti“, una proposta che oggi torna, dopo la pandemia, a far sorridere e a dare speranza ai ragazzi ricoverati per malattie ematologiche. Dopo Andrea, Rosa ha dedicato il suo tempo ad incontrare altri ragazzi in cura al Centro Maria Letizia Verga, per dar loro forza, distribuendo autografi, selfie e emozioni. "Rosa mi ha dato alcune dritte su come suonare la mia musica e quali strumenti comprare per migliorarmi. È una persona meravigliosa e sono felice di averlo incontrato", commenta Andrea. Grazie alla lungimiranza e al sostegno dei medici, dello staff psicosociale del Centro e delle persone che da anni si dedicano alla raccolta fondi del Comitato che da oltre 40 anni si impegna ad offrire a bambini e ragazzi malati di leucemia e linfoma la ricerca più avanzata e l’assistenza medica e psico-sociale più qualificata, oltre alla migliore qualità di vita possibile.

"Il “Progetto adolescenti“ – spiega il direttore del Centro professor Andrea Biondi – è il servizio psicosociale dedicato ai ragazzi in cura al Centro di Monza che prevede attività, iniziative e progetti esclusivi per questi pazienti così speciali, con bisogni complessi ed esigenze particolari, che hanno a che fare con il loro processo di crescita, con lo sviluppo personale e relazionale, con progetti e desideri di realizzazione del proprio futuro. Sono tutte urgenze che non devono essere messe da parte in un percorso di cura".

L’idea di realizzare i sogni dei ragazzi, per spostare l’attenzione dalla malattia alla bellezza del vivere ogni giorno comunque vada, risale già agli anni ‘90, quando il dottor Momcilo Jankovic, ematologo pediatra del Centro, raccoglieva nella sua agendina nera i desideri dei ragazzi e, tramite una rete di contatti, riusciva a invitare calciatori, cantanti, motociclisti. Il comitato è stato fondato da Giovanni Verga, papà della piccola Maria Letizia, più di 40 anni fa. In questi anni tutti gli sforzi del Comitato sono stati concentrati su ricerca, cura e accoglienza, per guarire oltre 2.000 bambini.