Il Piano anticorruzione scritto coi dipendenti

Il Comune ha coinvolto funzionari, responsabili organizzativi e referenti di servizi. Massima attenzione a urbanistica, lavori pubblici, assunzioni e case popolari

di Fabio Luongo

I settori su cui si dovrà mantenere la massima attenzione da qui al 2023 per assicurare trasparenza ed evitare episodi di corruzione saranno quelli “caldi” come l’urbanistica, i lavori pubblici e l’edilizia, ma anche i contratti, le assunzioni, l’assegnazione di case popolari e di beni o sedi ad associazioni, o gli affidamenti diretti di incarichi. E per tutelare il personale comunale o i collaboratori di imprese fornitrici del municipio che segnalassero illeciti nell’attività della macchina amministrativa, il cosiddetto “whistleblowing”, è previsto un apposito programma informatico per comunicare questi casi in maniera protetta, garantendo la riservatezza sull’identità di chi fornisce le informazioni. Tutte indicazioni frutto di un percorso portato avanti assieme agli stessi lavoratori del Comune, che nei mesi scorsi sono stati coinvolti in 70 in un’attività formativa e operativa che ha portato a scrivere per la prima volta in collaborazone tra Amministrazione e dipendenti dell’ente il nuovo Piano triennale di prevenzione della corruzione, appena approvato dalla Giunta lissonese.

Il documento contiene “la valutazione del rischio di esposizione a fenomeni corruttivi di aree e processi amministrativi”. A partecipare alla stesura del piano anticorruzione valido per quest’anno, il prossimo anno e il 2023 sono stati dirigenti comunali, responsabili di procedimenti, dipendenti con incarichi di posizione organizzativa e referenti di servizi: suddivisi in 15 gruppi di lavoro, guidati da docenti specializzati in tema di “risk management”, hanno mappato le varie attività gestite dagli uffici di via Gramsci, per "individuare e consolidare - spiegano dal municipio - le misure organizzative finalizzate a prevenire qualsiasi forma di sviamento rispetto all’interesse pubblico". I dipendenti del Comune hanno proposto e ripensato metodi e azioni per combattere le irregolarità, aumentare la trasparenza e ridurre i rischi di corruzione. Sono state così previste specifiche responsabilità dei dirigenti, precisi compiti per loro e per gli altri lavoratori, tempi di realizzazione per ogni singolo intervento, il dovere per tutti i dipendenti di segnalare eventuali situazioni di illecito di cui vengano a conoscenza e pure una formazione in tema di etica e integrità soprattutto per chi si troverà "a operare in settori particolarmente esposti a rischi corruttivi". Tutte regole che serviranno a creare un contesto sfavorevole agli illeciti e ad aumentare la possibilità di scoprire irregolarità o favoritismi.