di Marco Galvani Elezioni a Monza, "abbiamo alcuni nomi di possibili candidati. È importante la competenza, ma allo stesso tempo devono essere persone riconosciute dalla cittadinanza". Pietro Virtuani, segretario provinciale del Pd, delinea l’identikit del candidato: "Non vogliamo un solista, ma un sindaco. Per questo siamo impegnati a unire e includere". Il centrodestra ha appena ufficializzato la ricandidatura del sindaco uscente Dario Allevi, mentre il centrosinistra ancora non ha trovato la quadratura del cerchio: "Le primarie sono una possibilità, ma vediamo se riusciamo ad arrivare a una scelta politica condivisa. Certamente il nome verrà comunicato nelle prossime settimane". Una persona che dovrà sposare il manifesto politico-elettorale della coalizione che punta su inclusione sociale e transizione ecologica. Un primo programma frutto di un lavoro che a Monza è iniziato ben prima dell’esito elettorale dell’ottobre scorso: successo nelle grandi città, da Milano a Roma, da Napoli a Torino, mentre in Brianza, a parte Vimercate, il progetto del centrosinistra non ha fatto breccia. Ma, la linea dettata dal segretario monzese del Pd, Matteo Raimondi, "dalle sconfitte si può imparare molto. Facciamo tesoro di quanto avvenuto e lavoriamo affinché l’appuntamento monzese possa rappresentare il riscatto per tutti noi e per la nostra Brianza". E comunque, mette i puntini Virtuani, "anche se alle elezioni per la Provincia votano soltanto le amministrazioni locali, siamo riusciti a confermare 8 consiglieri, dimostrazione di una grande voglia di cambiamento". Che, focalizzato sul capoluogo, secondo la visione di Raimondi vuol dire "avere finalmente una visione per la città". Perché "chi amministra dovrebbe aver ben chiaro come sarà l’evoluzione del territorio, invece oggi vengono privilegiati interessi di pochi a discapito dei molti, vengono trascurate le future generazioni e l’ambiente non viene tutelato. Stiamo vivendo un tempo di scelte: serve un cambio di passo per la nostra città, un progetto nettamente in ...
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