"Il muratore e il cognato litigavano sempre"

I vicini: "Prima gli spari, poi tutti quei militari, sembrava di essere in un film". Lite forse per il cagnolino rubato, il 55enne portato in ospedale

Forze dell'ordine e vigili del fuoco sul posto

Forze dell'ordine e vigili del fuoco sul posto

 

Monza - Era in cura per problemi psichici, a quanto pare, il muratore 55enne di Monza che nella giornata di ieri ha tenuto in scacco per quasi dieci ore decine di uomini della forze dell’ordine asserragliati in tenuta antiterrorismo attorno alla villetta bifamiliare di via Pellico dove si era barricato tenendo in ostaggio la compagna, di 15 anni più grande di lui, e la figlia di lei. Quest’oggi avrebbe dovuto avere un colloquio con lo psicologo ma attorno alle 9 di ieri dopo una violenta lite col cognato forse a causa della sparizione del suo cagnolino, che gli sarebbe stato rubato un anno fa, ha dato in escandescenze sfasciando tutto quanto si trovava a portata di mano.

E alla vista degli agenti della Polizia locale chiamati ad intervenire, ha impugnato una pistola e ha sparato in aria tre, quattro colpi intimando di non fare irruzione. Solo verso mezzogiorno il cognato e le due donne sono usciti sani e salvi dalla villetta. Ma la situazione si è sbloccata senza ulteriori conseguenze grazie al mediatore dei carabinieri che dopo una trattativa estenuante è potuto entrare in casa stabilendo un contatto diretto con l’uomo, ed è riuscito a calmarlo: entrambi, infatti, sono usciti di casa alle 19.20. I militari, sequestrata l’arma su cui sono ora in corso accertamenti circa i documenti di detenzione e la provenienza, hanno poi accompagnato il 55enne in ospedale, dove è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.

La posizione dell’uomo, padre di tre figli di età compresa tra i 14 e 25 anni, è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. La strada, chiusa subito per precauzione, è stata infine riaperta. L’uomo, che lavora regolarmente e non ha precedenti, da tre anni vive con le due donne. "Una persona tranquilla ed educata - racconta il titolare del bar vicino alla villetta - Veniva qui tutti i giorni a bere il caffè, non ha mai dato problemi. L’altro giorno mi ha confidato che avveva un appuntamento con lo psicologo".

Ma i vicini raccontanto che le liti familiari erano frequenti. La convivenza tra le due famiglie non era facile. Confida una residente: "Sentiamo sempre sbraitare lui e il cognato. Da quando si è stabilito a casa della signora che ha una quindicina di anni più di lui, i due uomini non vanno d’accordo e litigano. Forse non è un ospite non gradito dal cognato. Abbiamo avuto paura quando abbiamo sentito i colpi di pistola. Poi tutto il trambusto delle forze dell’ordine: sembrava di essere in un film".