Il mondo di Vera, finalista al Premio Chiara riservato ai giovani

Sedicenne, iscritta al liceo classico Zucchi, è già arrivata fra i primi anche lo scorso anno. Il suo libro preferito “Il piccolo principe“

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“Storia di una storia che non sarà mai tale“. È questo il titolo enigmatico del racconto di Vera Carucci, 16 anni, promossa verso la quarta liceo classico allo Zucchi di Monza, finalista al concorso letterario Premio Chiara Giovani, edizione 2022, insieme ad altri 31 candidati, su circa 230 partecipanti alle selezioni iniziali.

Il Premio Chiara Giovani 2022 è promosso dall’Associazione Amici di Piero Chiara, con il contributo di Regione Lombardia e con il patrocinio e il sostegno di diversi enti pubblici e privati e la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e della Lombardia. È riservato a giovani da 15 a 20 anni, italiani e dalla Svizzera italiana, invitati a produrre un racconto inedito sulla traccia “Desiderio“.

E così Vera ha immaginato una storia che desidera esistere, il narratore cerca di scriverla, ma la storia gli sfugge di mano. Si tratta di una sorta di paradosso mutuato dalle storie di Italo Calvino, tra cui “Se una notte d’inverno un viaggiatore“, come racconta la ragazza. Non è la prima volta che Vera si presenta al Premio Chiara: anche lo scorso anno si è cimentata con il concorso, arrivando in finale, sul tema della libertà, molto consono al periodo della ripresa delle libertà dopo le costrizioni a cui soprattutto i ragazzi sono stati obbligati dalle normative Covid. Anche in quell’occasione Vera ha percorso uno spunto originale con “La Clara dello specchio“, raccontando un rapporto conflittuale tra il sé reale della protagonista e l’immagine riflessa nello specchio.

"Mi è sempre piaciuto scrivere – racconta Vera – inventavo storie sin da quando avevo 4 o 5 anni e poi quando ho imparato a leggere e scrivere mi si è aperto un mondo di immaginazione. Mi piacerebbe molto fare della mia passione una professione, ma come piano B ipotizzo di iscrivermi a Medicina. Ma una cosa non esclude l’altra". Aveva fretta di leggere e scrivere Vera e a 5 anni era già pronta per la scuola. Per questo ha fatto la primina. Papà e mamma, entrambi ingegneri, avrebbero preferito vederla al liceo scientifico, ma la passione per le lettere classiche e la letteratura per ora ha prevalso ed eccola allo Zucchi.

"Mi piace tantissimo leggere – racconta Vera – dal fantasy ai romanzi a... tutto. La mia opera preferita? “Il piccolo principe“: l’ho letto per la prima volta a 5 anni e ho colto la narrazione, poi l’ho riletto a 7, cogliendo altri aspetti e ogni volta che lo rileggo trovo chiavi di lettura nuove". La sua materia preferita è filosofia, il che spiega l’approccio originale e complesso dei suoi racconti, volti a immaginare quello che non è, ma che potrebbe essere. Adesso è in vacanza al mare, ma l’immaginazione vola: "Sto lavorando a dei miei progetti – anticipa vagamente Vera – dei racconti, un monologo. Mi piacerebbe scrivere un romanzo, si vedrà".

C.B.